giovedì 15 novembre 2007

La Guerra dei Mondi di Herbert George Wells

I libri di fantascienza da sempre suscitano in me molta curiosità e, in modo particolare, mi riferisco a quei testi che una volta tradotti e interpretati, diventano prodotti cinematografici. Spinto da questa curiosità, il libro che ho scelto di leggere è “La guerra dei mondi”di Herbert George Wells. Il testo in questione, ha sollecitato in me un particolare interesse verso un tema, quello della “ sopravvivenza dei personaggi”.
La sopravvivenza, il confronto, il carattere, l’istintività, sono caratteristiche naturali che fanno parte del nostro “essere umano”, aspetti questi che l’autore del libro introduce, anche se in modo implicito, all’interno della narrazione.
Wells inizia il suo libro con questa frase: “ Alla fine del XIX secolo nessuno avrebbe creduto che le cose della terra fossero osservate da intelligenze superiori a quelle degli uomini e tuttavia, come questi, mortali”(H.G. Wells 1991, p. 5), è l’arrivo sulla Terra dei marziani che iniziano a seminare panico nell’Inghilterra alla fine del XIX secolo.
E così, ancora una volta, l’uomo è costretto a confrontarsi, a combattere, per la sola sopravvivenza, contro entità sconosciute, provenienti dal profondo universo.

1. Analisi narratologica
Inizio con un’analisi minuziosa del testo, cercando di descriverne la sua struttura narrativa, utile a comprendere le dinamiche e le modalità attraverso cui si sviluppa il racconto del nostro autore.
Il punto di vista del narratore può essere identificato come “focalizzazione zero”, perché conosce tutta la storia e lo sviluppo delle vicende, esprimendo giudizi sui personaggi e sulle situazioni.
La storia si svolge nell’Inghilterra alla fine del XIX secolo, principalmente a Londra e nei territori ad essa confinanti. Il racconto si divide in 2 principali vicende parallele: la prima, riguarda il narratore e avviene nelle aree fuori Londra; la seconda situazione descritta, è quella che si sviluppa all’interno di Londra ed il personaggio interessato è il fratello del narratore. All’interno del testo si possono individuare alcune zone dove si svolgono le azioni dei due principali personaggi. Disegnando una mappa, si possono delineare quali siano le aree delle vicende e, per una più facile comprensione, è possibile dividerle in tre parti: una iniziale, dalla quale partiranno tutte le situazioni e i fenomeni che interesseranno i personaggi della storia; una centrale, dove si aprirà un vasto conflitto tra gli alieni e gli umani e, una terza parte, riguarderà il ritorno a casa dei personaggi, il ritrovamento dei cari e la sconfitta degli antagonisti. Il punto d’inizio della storia dell’attore avviene nell’osservatorio di astronomia, e parte dalla descrizione di una possibile invasione dei marziani e di quello che potrebbe, di conseguenza, accadere agli essere umani. Queste sono solo le prime e astratte impressioni, che presto diventeranno concrete e avranno luogo negli ambienti surreali e suggestivi del racconto. L’obiettivo è riuscire a salvaguardare la famiglia: nel caso del primo personaggio, è interessante il raggiungimento di Leatherhead, luogo in cui ritroverà la moglie portata lì dalla città in cui vivono, Woking. Una simile situazione è vissuta dal fratello del protagonista di cui il narratore, per una parte della storia, ne racconta le vicende, tralasciando le sue, descrivendone i punti salienti. Ciò che più accomuna i due fratelli è l’obiettivo: resistere agli attacchi degli alieni e difendere coloro che sono al proprio fianco. Non sono degli eroi, ma due “esseri umani” spinti da un forte senso di umanità, circondati da una situazione che permette loro di essere solidali nei confronti delle persone, facendo così trapelare un fine comune, anche se implicito.

1.1. Personaggi e luoghi
Il romanzo si sviluppa attorno a tre luoghi fondamentali: Woking (l’osservatorio astronomico), Horsell (la landa) e Leatherhead (la zona dove si trova la moglie), che possono essere considerati tre ambiti riguardanti il personaggio principale. Le zone in cui si descrivono le battaglie, soprattutto quelle degli alieni, sono: Weybridge, Sherpetton, Londra. Non sono da dimenticare due luoghi, altrettanto significativi: Mortlake, dove il narratore passerà lunghi giorni che lui stesso definisce di “prigionia”, e Puntney Hill, luogo di passaggio e di ritrovo con l’artigliere, altro personaggio di fondamentale importanza.
Quasi tutti i personaggi restano in anonimato per tutto il racconto, tranne: l’astronomo Ogilvy che troviamo all’inizio della storia, sarà lui stesso ad avvistare per la prima volta dall’osservatorio il fenomeno che darà inizio all’invasione degli alieni, e la signora Elphistons, che accompagnerà il fratello del narratore lungo le sue vicende; anche i personaggi vicino al narratore, il curato, l’artigliere, la moglie e lo steso fratello, rimarranno in anonimato come lui.
Il narratore del romanzo è presente, ossia è egli stesso il personaggio della storia, quindi questo tipo di racconto si può identificare come “omodiegetico”.

1.2. Le funzioni dei personaggi
Le funzioni dei vari personaggi possono essere descritte così: il protagonista ha come unico obiettivo quello di portare in salvo la moglie, per poi raggiungerla e sfuggire dagli alieni; sarà accompagnato, in un primo momento, da Ogilvy, astronomo, che si troverà con lui la notte dell’avvistamento della meteorite e vicino al cratere nella landa di Horsell; in seguito, lungo il percorso che va da Leatherhead a Woking, incontrerà il curato considerato aiutante – antagonista, si troverà insieme al narratore a vivere i momenti di prigionia in un casolare distrutto, dove avverrà la sua morte. L’artigliere, della divisione Cardigan, che accosteremo al ruolo di compagnia, lo troveremo per due volte nel percorso del personaggio, una prima volta sul ponte di WeyBridge, e poi nel tana a Puntney Hill. Il fratello si trova nella stessa situazione: il suo obiettivo, in un primo momento, è raggiungere Woking, dove si trova il protagonista ma, le vicende devieranno il suo percorso, facendogli incontrare la signora Elphinstons e sua sorella, che saranno compagne di viaggio. L’obiettivo, così, cambia sfumatura: ora deve proteggere le due signore e sfuggire agli alieni, raggiungendo le sponde del Tamigi, dove incontrerà un “aiutante”, una nave da guerra chiamata Tunder Child che, riuscirà a tenere lontano la minaccia degli alieni sulle sponde del fiume.
I veri antagonisti del racconto sono gli alieni, chiamati “Tripodi”, perché si sorreggono su tre gambe mobili ed una testa grande e luccicante, simile alla calotta di un fungo. Il loro primo atterraggio avviene nella landa di Horsell, dentro una capsula. Il loro unico obiettivo è quello di indebolire le forze belliche presenti sul territorio, per poi iniziare a nutrirsi degli uomini. Gli altri antagonisti, saranno “cose” inanimate, come la “nube nera”, fenomeno chimico che uccide gli esseri viventi, da cui i personaggi cercheranno di evitare come il raggio ardente, potente strumento di distruzione utilizzato dai marziani. Fondamentale è ricordare la “gramigna rossa” che sostituirà la vegetazione terrestre, rendendo il paesaggio ancor più lugubre. I Tripodi, dopo il loro passaggio sui territori distrutti, seminavano questo tipo di pianta che cresceva velocemente sul suolo. Sarà proprio la “gramigna rossa” indizio di un cambiamento della situazione che vigeva sulla Terra, un fenomeno che farà capire al personaggio il lento declino degli alieni.
Questi, sopra descritti, sono i personaggi e i luoghi attorno ai quali si sviluppano le principali azioni del racconto.

1.3. Spazi simbolici
A tal punto, è importante delineare all’interno della storia quali siano gli spazi simbolici, in cui avverranno le maggiori vicissitudini. Gran parte delle vicende si sviluppa lungo le strade che il narratore percorre dall’inizio alla fine della storia.
Gli spazi di partenza sono principalmente divisi in base alle azioni dei due personaggi: per il primo personaggio indichiamo l’osservatorio a Woking; per quanto riguarda gli spazi di sosta, possiamo citare la casa a Woking, Leatherhead (rifugio della moglie), MortLake (casa della prigionia), Puntney Hill (nascondiglio artigliere), riva Middlesex (incontro con il curato). Gli spazi di assedio descritti dal narratore sono: Horsell (landa), WeyBridge e Sherpetton; quelli da raggiungere come obiettivo, è Leatherhead , luogo dove si trova la moglie del narratore. Questi sono gli spazi del primo personaggio della storia. Lo spazio di partenza del fratello è sicuramente la sua casa a Westminster. Gli spazi di sosta sono: Edgware (dove avverrà l’incontro con la signore Elphinstons e sua sorella), Chalk Farm (tumulto caotico),Chelmsford (Comitato per il pubblico vettovagliamento). Il luogo d’assedio del secondo personaggio, è all’interno di Londra; quello da raggiungere è la sponda del fiume Tamigi, dove si imbarcherà su un battello, insieme alle sue compagne di viaggio, per allentarsi dalla minaccia degli alieni che incombeva su Londra. Questi sono i luoghi in cui si verificheranno le azioni fondamentali dei personaggi citati.

2. Immaginario

Secondo il mio punto di vista, il nostro autore Wells, di origini inglese, ha scritto la storia del libro facendo riferimento a quello che il suo stato, in quel determinato periodo, stava attraversando. Parliamo della fine dell’800, quando l’Inghilterra faceva parte di una delle nazioni che colonizzavano l’Africa meridionale, in particolare il Sud Africa.
Motivo d’azione dell’Inghilterra, erano le materie prime, ovvero delle ricchissime miniere di diamante e oro presenti nel continente africano. Forse l’autore è stato spinto proprio dagli avvenimenti caratterizzanti quel periodo, non soffermandosi semplicemente però alla colonizzazione in sé, ma anche alle modalità di azione adottate dagli inglesi nei confronti del popolo africano. Infatti, in quel periodo il Regno Unito attuò un vero e proprio genocidio del popolo dei boeri. Questo episodio, sconvolse gran parte delle popolazioni occidentali e, soprattutto una grande maggioranza dell’opinione pubblica inglese. Le due storie, quella inverosimile di Wells e l’altra documentata e reale, a mio parere viaggiano in parallelo per i messaggi che lasciano trapelare. Dall’ analisi di entrambe, il messaggio che sono riuscito ad estrapolare riguarda proprio il tema della sopravvivenza delle specie, fondamentale al fine di spiegare il significato della vita e l’esistenza degli esseri viventi.
In particolar modo, il mio azzardo nel paragonare le due storie può essere esemplificato da quello tra gli inglesi e gli alieni, meglio detti Tripodi. Gli inglesi, per portare avanti la loro ideologia di potenza mondiale e per riuscire ad assicurarsi “lunga vita”, sfruttavano fonti altrui attraverso il colonialismo; allo stesso modo, come si può intuire dalle riflessioni del personaggio-narratore, i Tripodi sono alla ricerca di fonti di sopravivenza, che nel racconto vengono identificate con il sangue umano.

3. Fenomeno Massmediologico
Il libro di Wells, è stato interpretato in varie occasioni, e a volte è stato considerato d’ausilio in grado di spiegare fenomeni mass-mediali. Ad esempio, l’artista Orson Welles interpretò, durante una trasmissione, un adattamento radiofonico di alcune parti del romanzo di fantascienza di H.G. Wells. L’autore Welles, non aveva previsto le reazioni degli ascoltatori, infatti, il risultato di questo esperimento, scatenò il famoso “panico collettivo”, perché il pubblico del programma credette realmente all’invasione sulla Terra dei marziani. Questo fenomeno mediale venne studiato da molti sociologi di massa, è si riuscì a individuare quali fossero le reazioni degli utenti di fronte ad un mezzo di comunicazione come la radio. Infatti, fortunatamente, non tutte le persone credettero alla storia di Welles; così, in seguito, attraverso vari studi, si arrivò alla conclusione che, coloro che erano dotati di una buona “abilità critica”, riuscirono a valutare il messaggio radiofonico come una “burla”; al contrario, chi aveva un grado d’istruzione basso ed era privo di “abilità critica”, si unì alla massa nelle strade di alcune zone degli U.S.A. La reazione del pubblico fu, per Welles, del tutto imprevista e inaspettata.
Altri artisti, presero spunto dal racconto di Wells, ricordiamo per esempio il film di Spielberg, “La guerra dei mondi”. Il regista cattura punti fondamentali del testo, li rielabora e li trasforma in scene, cambiandone la storia dei personaggi. Spielberg si avvicina più all’immaginario collettivo del periodo che stava attraversando gli U.S.A., ossia quello dell’undici settembre. Ad esempio, l’invasione aliena può essere ricondotta all’attacco imprevisto dei terroristi alle “Torri gemelle”e, la loro distruzione, può essere paragonata a quella degli edifici da parte dei Tripodi.
Possiamo affermare, quindi, come il testo di Wells sia stato soggetto di varie interpretazioni e sia stato considerato punto di riferimento per descrivere aspetti dell’immaginario collettivo e avvenimenti che caratterizzavano il mondo, in particolar modo gli umani.
Secondo il mio parere, l’autore del libro ha voluto mostrare a noi lettori come l’uomo realmente si comporta in determinate circostanze, quali siano i suoi obiettivi primari che gli permettono di sopravvivere in questo piccolo sistema. Forse, Wells aveva previsto tutto quello che sarebbe accaduto, o forse, grazie alla sua grande immaginazione è riuscito a prevedere guerre per la sopravvivenza della specie. Si pensi al conflitto della seconda guerra mondiale, o alla guerra fredda tra U.S.A. e Unione sovietica, fino alla recente lotta contro il terrorismo; questi sono tutti aspetti riconducibili alla metafora creata dal nostro autore, quella degli alieni, che scatenano una guerra per la sopravvivenza della loro specie. In tutta la sua immaginazione Wells è riuscito forse a prevedere cosa sarebbe accaduto, anche se, ed è bene sottolinearlo, questa fosse solo un’ipotesi. Per terminare, cito una frase dell’autore che aiuta a capire come può essere possibile l’esistenza dell’uomo sulla Terra, ottenuta dopo milioni di anni, e come ancor oggi cerca di conquistare:
"Può anche darsi che, nell’ampia orbita dell’universo, quest’invasione da Marte non sia stata del tutto improvvida per gli uomini. Ci ha privato di quella serena fiducia nel futuro che è la più fertile sorgente di decadenza, ha portato alla scienza umana un enorme impulso e ha contribuito moltissimo al concetto di fratellanza del genere umano" (H.G. Wells 1991a, pp. 183-184).

Pontevolpe Domenico Carlo

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