lunedì 29 ottobre 2007

La Lucania - Festa Internazionale del Cinema Roma

Il 26 e il 27 ottobre presso la Casa della Memoria e della Storia a Roma si è tenuto omaggio alla produzione e conservazione di alcuni dei documentari che hanno riguardato la storia della Lucania. L'evento è stato curato dall'Associazione Culturale "Circolo Gianni Bosio" - Bosiocinema.

Il tema si sviluppava attorno alla salvaguardia e alla conoscenza della memoria, con particolare riferimento alle culture popolari in tutti i loro aspetti, da sempre oggetto del lavoro culturale del Circolo Gianni Bosio - non a caso presente tra le Associazioni costitutive della Casa della Memoria in Roma - ed il tema prescelto quest'anno si è sviluppato attorno a 14 corti e 3 lungometraggi d'autore: "Il cortometraggio etnografico ed antropologico ieri e oggi, autori e metodologie a confronto".
I documentari sulla Basilicata rinvenuti presso la Cineteca Lucana, rientrano nel periodo compreso tra il 1950 e il 1991; questi, pur non appartenendo ad un unico fondo, sono stati racchiusi in un unico gruppo e di seguito esaminati sulla base delle differenti tipologie di acquisizione (prestito, deposito, donazione, acquisto) e succesivamente suddivisi per tematiche ricorrenti: l'emigrazione, il folklore nelle tradizioni popolari, il progresso apportato con la Riforma Agraria e infine i documentari con vocazione turistica.
Poiché la maggior parte dei documentari sulla Basilicata della Cineteca Lucana rientra nella categoria del documentario etnografico, ci si è soffermati sul rinnovato interesse di quegli anni nei confronti delle discipline antropologiche e sull' incontro tra cinema e ricerca sociale con l' "Urgent anthropology" e con la figura dell'etno-cineasta, facendo un riferimento ad Ernesto De Martino e Carlo Levi, personaggi importanti di quel periodo in Lucania, come si evince dagli stessi documentari oggetto del presente lavoro, alcuni dei quali sono stati di seguito analizzati perchè ritenuti più interessanti.
I riti arcaici sono stati evidenziati attraverso l'analisi di Vigilia di mezza estate del 1959 di Gian Vittorio Baldi e La Passione del grano di Lino Del Fra del 1960 di ispirazione demartiniana; il riferimento a Levi si evince nell'analisi pittorico - cinematografica del quadro Lucania '61 in Lucania di Levi di Massimo Mida Puccini del 1962 e La Lucania di Levi del 1991 di Carlo Prola.
Infine sono stati analizzati Oltre Eboli del 1951 di Camillo Mastrocinque e Cristo non si è fermato a Eboli di Michele Gandin del 1952, anche rispetto ad un documentario anonimo su Savoia di Lucania inserito all'intero vol. 1, n. 5 della Rassegna mensile d'Europa. Di grande importanza CH4 In Lucania di Giuseppe Ferrara 1964, che racconta il passaggio delle comunità lucane prevalentemente agricole, a quella industriale, fenomeno registrato nella Val Basento. Documentario che racconta l'insediamento della grande azienda Eni nella piana di Ferrandina e del A.N.I.C. nel piana di Pisticci.
Il giorno 27 si chiude la rassegna per la Lucania con La Lucania Oggi, pietre miracolo e petrolio di Giovanni Fasanella e Gianfranco Pannone (2004) e la musica del gruppo di Terranova del Pollino (Pz), Totarella.
La foto sopra, rappresenta Rocco Scotellaro tratta da un quadro di Carlo Levi.

sabato 27 ottobre 2007

Arriva Jesse James

Uno sciocco assicuratore stipula una polizza sulla vita con un distinto signore che poi si rivela essere il terribile Jesse James. Mille acrobazie dello sciocco per tenere in vita il famoso bandito. Missouri, da mito a culto. Fiori, messaggi e monete sulla tomba: «È il nostro Robin Hood»
KEARNEY (Missouri) — La tomba di Jesse James è in un cimitero alle spalle di un centro commerciale a Kearney, piccola città del Missouri. A un tiro di Winchester c'è una fila di negozi. Spicca quello con l'insegna «Armi Eccezionali». Sulla vetrina ha un cartello emblematico: «Se le pistole provocano crimine, le matite scrivono parole sbagliate». Dentro, sugli scaffali, fucili e mitra d'ogni tipo, in libera vendita. «Hai visitato la tomba di Jesse? È dall'altra parte della strada », ti indica con un cenno della testa una giunonica commessa. Infatti, attraversi la Statale e ci sei. Non ci sono insegne a guidarti, ma non è difficile trovarla perché ai lati del cippo sventolano due bandierine sudiste. Le hanno messe da poco, vicino ad un vaso di fiori bruciato dal sole. «Ne porteranno altri », dice una signora spuntata dal nulla. È la moglie del custode. Non vuole dire il nome, non ama Jesse però non si fa pregare per raccontare quanta gente si raccoglie sulla tomba. «Oltre alle bandiere, a volte lasciano delle monetine. Pezzi da un quarto di dollaro». Piccoli segni di riconoscenza.

Al cinema Jesse James ha ispirato molti film: eccolo nella versione di Brad PittDa queste parti Jesse non è considerato assassino malgrado abbia spedito all'altro mondo diciassette uomini. Un conto per difetto: i 17 sono gli unici che hanno un nome. Per la gente del Missouri Jesse è come Robin Hood, rubava ai ricchi nordisti per dare ai poveri sudisti. Ed era già famoso — come ha ricordato uno scrittore — prima ancora di morire: scrivevano di lui, parlavano di lui come un mito. Perché oltre a rapinare banche e treni, Jesse incarnava — e incarna — la figura del guerrigliero sudista che non si arrende alla sconfitta. Nel Missouri la guerra di secessione non è stato un conflitto Nord-Sud ma una battaglia di vicinato. Una fattoria contro l'altra, una contea contro l'altra. E il bandito, dopo aver militato tra i guerriglieri di Quantrill, ha trasformato questa terra nel suo regno. «Nella vita di Jesse — ha scritto T.J. Stiles — riconosciamo il luogo in cui la politica incontra la pistola. Dove andava lui la guerra continuava». Un'immagine accresciuta dalla penna di un giornalista-politico dell'epoca, John Newman Edwards, che conia per la banda la definizione di «cavalleria del crimine».

Una provocazione, ma capisci che non lo è quando vai a visitare la casa dei James, distante poco più di un miglio dal cimitero. Oggi è un piccolo museo, visitato da migliaia di persone. Tra loro si nascondono molti sostenitori del bandito. Basta dare un'occhiata al registro dei commenti. Invece che firmarsi John o Mike usano il termine «ribelle». Una parola che suona come una pistolettata contro gli yankees. Un altro si spinge oltre: «Lunga vita a Jesse James». E poi giù una valanga di commenti entusiastici per come è tenuto il posto. Dietro la casa, sotto degli alberi, c'è una stele in pietra che ricorda la prima sepoltura del ribelle. Hanno inciso la data dell'uccisione — 3 aprile 1882 — e una frase che dice tutto: «Assassinato da un traditore e codardo il cui nome non merita di essere scritto qui». Il nome è quello di Bob Ford, il killer che lo ha colpito alle spalle nella casa di St. Joseph dove Jesse viveva con moglie e figli sotto falsa identità. È l'altro luogo di culto. Ci sono le sedie, la stufa, il letto e pistole. Sul muro del soggiorno c'è una macchia scura. Ti raccontano che è il buco del proiettile assassino. È una leggenda, ma i visitatori si soffermano, lo studiano come fosse una reliquia. «Ci sono persone che vengono qui e affermano di essere seguaci di Jesse», ha rivelato lo scrittore Ron Hansen, autore di un romanzo sul bandito. E non stiamo parlando di ricercatori o studenti. No, tipi anonimi che magari danno ai loro figli il nome Jesse. Sudisti fino al midollo. A loro non importa che si sia unito a killer spietati come Bill Anderson, detto Billy il sanguinario. Un secessionista che durante il massacro di Lawrence apostrofa così una donna: «Sono venuto per cercare vendetta e l'ho trovata». Per loro Jesse vola a cavallo della famosa giumenta bianca, una delle più veloci del West, in attesa del prossimo raid. Come scriveva Edwards: «I ragazzi stanno strisciando fuori della boscaglia».
Guido Olimpio Corriere della sera

lunedì 22 ottobre 2007

Radiohead - Ultimo album "Raimbow" con video


In arrivo il nuovo album dei Radiohead
La band inglese pubblicherà “In Rainbows” in versione digitale tra dieci giorni
1.10.2007

Da diversi giorni tenevamo d’occhio il sito dei Radiohead per cercare di capire cosa volessero dire gli strani ideogrammi con i quali il gruppo comunicava ai fan. Questi ultimi hanno provato a interpretarli, postando le loro "traduzioni" sul forum, ma alla fine i Radiohead hanno come al solito spiazzato tutti. Questa mattina, infatti, sul loro
sito ufficiale è comparso un breve messaggio firmato da Jonny (Greenwood) che annunciava titolo (Rainbow) e data di uscita (fra dieci giorni). Se la notizia in sé non fosse abbastanza eclatante, la vera bomba è che la band non ha stabilito un prezzo per la versione digitale, lasciando in bianco lo spazio relativo al prezzo, permettendo così agli acquirenti di decidere quanto pagare. Non ci credete? Allora cliccate qui! Come potrete notare, è possibile pre-ordinare il disco in versione CD (disponibile dal 10 dicembre anche in versione vinile 12” doppio) o in versione digitale (dal 10 ottobre). Il disco è corredato da un secondo CD contenente inediti, foto e artwork. Di seguito la tracklist di Rainbow:
15 Step
Bodysnatchers
Nude
Weird Fishes/Arpeggi
All I Need
Faust Arp
Reckoner
House Of Cards
Jigsaw Falling Into Place
Videotape
E questi i titoli delle otto tracce presenti nel secondo CD:
MK 1
Down Is The New Up
Go Slowly
MK 2
Last Flowers
Up On The Ladder
Bangers And Mash
4 Minute Warning
A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto siete disposti a pagare il nuovo disco dei Radiohead? Quanto vale per voi Rainbow? Aspettiamo i vostri commenti.

Testo tratto dalla rivista "Rooling Stone" http://www.rollingstonemagazine.it/page.php?ID=1523

Cuore di Tenebra

CUORE DI TENEBRA di JOSEPH CONRAD
L'ultimo libro, finito con qualche sforzo, è stato Cuore di Tenebra (Heart of Darkness) di Joseph Conrad, che ha richiesto impegno perché non è una lettura facile. Se lo stato d'animo del lettore è quello di chi cerca un libro d'avventura, ebbene la delusione può arrivare. Volendo riassumere, il libro tratta dell'esperienza di un uomo, di nome Marlow, navigatore nell'ambito delle esplorazioni coloniali operate, all'inizio del XX secolo, dal Belgio di Leopoldo II nei territori del Congo (ex-Zaire). Fino a qui niente di nuovo: non è, infatti, nascosta l'influenza che una simile esperienza vissuta da Conrad proprio in Congo ebbe sullo scrittore. Il fascino di Marlow, come quello di Conrad, prende piede dal desiderio, di esplorare "the blankest of blank spaces", ovvero quei territori misteriosi e cupi, che non erano ancora stati raggiunti dai colonizzatori; le atmosfere di conseguenza sono spettrali. Assistendo ad uno spettacolo inquietante quale una danza rituale di una tribù locale ("turbinare di membra nerissime"), Conrad, attraverso il discorso di Marlow, definisce in maniera perfetta le sensazioni suscitate da tale visione. La "cornice" della visione, la giungla, perde qualsiasi caratteristica terrestre, ovvero ogni rapporto con ciò di cui abbiamo possibilmente fatto esperienza. Sostiene Marlow che "la mente dell'uomo può adeguarsi a qualunque cosa: poiché ogni cosa si trova in lei, il passato non meno del futuro", ma ogni ricerca è perduta in partenza, perché è in noi molto più presente quella bestiale componente dell'animo che la sua artificiosa negazione.Giungo al "baricentro" del racconto: Mister Kurtz, un dipendente della compagnia per la quale lavora Marlow, ormai da tempo in Africa, che si occupa della cartografia di quei territori, nonché della ricerca di avorio. La sua figura rappresenta il vano e insensato tentativo della società "occidentale" di omologare a se stessa tutto ciò che sente come estraneo, senza chiedersi se lo sia o no. Non a caso si parla di Kurtz come di un "santo e reietto della "civilizzazione" del continente nero". Egli è venuto a contatto con la vita selvaggia, libera, feroce, bestiale, delle popolazioni indigene, che hanno fatto di Kurtz il loro idolo. Al momento dell'incontro fra Marlow e Kurtz la situazione di apparente supremazia dei bianchi è già terminata: il "cuore di tenebra" dell'Africa ha ripreso il sopravvento. L'unica reminiscenza di Kurtz è l'orrore provato davanti a tali spettacoli, e questa sensazione lo accompagnerà fino al momento del trapasso.Il diretto legame che questo libro mi ha suscitato con la storia del presente è proprio riguardo al fatto di ciò che è considerato civile e ciò che non lo è. Ovviamente nessuno può stabilire un metro, neppure arbitrario: dovere di chi veramente desidera capire è quello di essere aperto a tutto, per non doversi poi pentire nel momento in cui si troverà a fronteggiare situazioni fino a quel punto ritenute impossibili.
Giovanni Bazzoni, Liceo Scientifico SEVERI, Milano

sabato 20 ottobre 2007

"Tappiamo la bocca alla rete"

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it

mercoledì 17 ottobre 2007

I Viceré

Tratto dall'omonimo romanzo di Federico De Roberto, il film racconta la storia di un’antica famiglia catanese d’origine spagnola, gli Uzeda di Francalanza, sullo sfondo di un'Italia a cavallo tra il Risorgimento e l'unificazione.Un film di Roberto Faenza. Con Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino, Assumpta Serna, Sebastiano Lo Monaco, Giselda Volodi, Paolo Calabresi. Genere Storico

domenica 14 ottobre 2007

Festival del Cinema a Roma

A Roma si fa Festa
Dal 18 al 27 ottobre è di scena Cinema.

Festa Internazionale di Roma.
dal nostro inviato Tirza Bonifazi Tognazzi
Cinema 2007. Concorso/fuori concorso
È il Sindaco Walter Veltroni a introdurre la conferenza stampa di presentazione alla seconda edizione di "Cinema. Festa Internazionale di Roma" che si è tenuta questa mattina. "Quest'anno" ha voluto sottolineare Veltroni, "la rassegna si presenta con una grande virtù e un grande insegnamento della scorsa edizione. Per noi è stato motivo di orgoglio aver presentato The Departed, per il quale Martin Scorsese ha ottenuto l'Oscar, o La sconosciuta di Tornatore che è stato scelto per rappresentare l'Italia ai prossimi Academy Awards. Anche quest'anno i film selezionati daranno un ampio quadro della cinematografia mondiale". Molte delle opere in gara nella sezione Cinema 2007 provengono direttamente dal festival di Toronto, anche se la grande sorpresa che gli organizzatori riservano per la rivelazione last minute non sarà la nuova opera di Cronenberg. "Abbiamo visto più di 1000 film provenienti da 160 paesi" ha dichiarato Teresa Cavina, responsabile della sezione insieme a Giorgio Gosetti, "tra i quali ne abbiamo selezionati 22, di cui 14 in concorso che verranno giudicati da una giuria speciale presieduta da Danis Tanovic". "Non c'è stata una logica di selezione" ha aggiunto Gosetti, "anche se potrebbe corrispondere a quella di un viaggio intorno all'uomo. L'eco di ciò che accade nel mondo arriva sulla pelle, sulla testa e sul cuore dell'individuo ed è raccontato da autori che si propongono di condividere sbandamenti, angosce e dubbi dell'essere umano. Tra i film in concorso ci sono undici anteprime mondiali, film minori di autori giovani ed esordienti, opere provenienti dalla Cina (Li Chun di Chang Wei Gu), dall'Iran (Hafez di Abolfazl Jalili), dal Sud America (Il passato, di Hector Babenco), mentre tra gli ospiti che interverranno alla Festa avremo Sidney Lumet (Before The Devil Knows You're Dead), Robert Redford e Tom Cruise", regista e produttore di Leoni per agnelli (fuori concorso).PremièreL'anno scorso ha visto sfilare sul tappeto rosso Nicole Kidman, Leonardo DiCaprio, Richard Gere, Viggo Mortensen e per questo è stata definita la sezione scintillante e pop della Festa. "Quest'anno abbiamo cercato di raggiungere un equilibrio tra il glamour e la qualità" ha spiegato Piera Detassis. "Abbiamo contato che sul tappeto rosso sfileranno ben nove premi Oscar - Tim Robbins, Francis Ford Coppola, Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Reese Witherspoon, Gavin Hood, Halle Berry, Sean Penn e Robert Redford. Première intercetta un grande momento del cinema hollywoodiano di impegno e contenuti firmato da grandi autori. Tengo anche molto all'elemento femminile, la sezione chiude infatti con tre film diretti da tre registe donne: Susanne Bier (Oltre il fuoco), Julie Taymor (Across the Universe) e Kirsten Sheridan (August Rush, in comproprietà con Alice nella città). Verranno inoltre presentati in anteprima, insieme ad Alice nella città, trentacinque minuti di Winx di Iginio Straffi che non sarà l'unico italiano di Première. C'è un po' di Italia in tutto, in Seta, che verrà presentato in anteprima, come in The Dukes, che sebbene sia un film americano è un omaggio alla commedia italiana. Inoltre abbiamo voluto prolungare la sezione con tre incontri: Sofia Coppola, Peter Bogdanovich e Julie Taymor". Alice nella cittàQuattordici film e cinque libri in concorso, provenienti da dodici paesi, sei eventi speciali e un omaggio al Signor Bonaventura costituiscono la proposta della sezione dedicata ai più piccoli che cerca, attraverso i film, di "raccontare storie di adolescenze sempre più complesse", come ha sottolineato Gianluca Giannelli. Sono otto le anteprime mondiali che verranno presentate all'interno di Alice nella città, tra le quali spiccano Un Château en Espagne di Isabelle Doval, Have Dreams, Will Travel di Brad Isaacs e Sopravvivere con i lupi di Véra Belmont. "Ci sarà inoltre un programma di attività e mostre collaterali alla Festa", ha dichiarato Giannelli, "che avranno luogo in tutta la città".Omaggi ed eventi Si intitola Focus India, ed è uno degli eventi speciali che animeranno la seconda edizione della Festa di Roma: un vero e proprio omaggio all'India attraverso il cinema, la musica, l'arte, i personaggi e la letteratura. La Festa ospiterà inoltre la più ampia retrospettiva del regista cileno Raoul Ruiz, al quale va il Premio Filmcritica Campidoglio - Maestri del Cinema; la rassegna Cuba Memories che rende omaggio al giornalista e documentarista Gianni Minà; la Serata Leone durante la quale verrà presentato il restauro di C'era una volta il West niente meno che da Martin Scorsese. Uno degli eventi più attesi è però senza dubbio La notte d'Argento, una vera e propria maratona horror che vedrà finalmente chiudersi la trilogia delle "tre madri" di Dario Argento con la proiezione di Suspiria, Inferno e La terza madre. Il nuovo film del maestro dell'horror verrà presentato alla Festa in anteprima mondiale con tanto di black carpet ad accogliere il celebre regista e la figlia Asia Argento.


Il calendario del Festival del cinema di Roma http://www.mymovies.it/festival/roma/

sabato 13 ottobre 2007

Zlatan Ibrahimovic

Montaggio di skan (Domenico Crispino). Schegge delle migliori azioni di Zlatan Ibrahimovic.

http://www.ilmioveroviaggioverso.blogspot.com/

venerdì 12 ottobre 2007

Francis Ford Coppola - Youth Without Youth


14/05/07 - Francis Ford Coppola, il regista americano che ha firmato capolavori come “Il Padrino” e “Apocalypse Now”, ha scelto la seconda edizione di CINEMA. Festa Internazionale di Roma per presentare – in anteprima mondiale – il suo ultimo film, Youth Without Youth. La pellicola, che giungerà nelle sale dopo un silenzio durato dieci anni (L’uomo della pioggia risale, infatti, al 1997), si basa su un racconto di Mircea Eliade – ambientato in Romania durante la dittatura nazista – e ospita un cast di alto livello in cui spicca la presenza di Tim Roth (Le Iene, Pulp Fiction, La leggenda del pianista sull’oceano), ma anche quella di Bruno Ganz e Alexandra Maria Lara (protagonisti del film La caduta). Dichiarazione di Goffredo Bettini (presidente Festa del Cinema di Roma) e Piera Detassis (direttore artistico sezione Première)La presenza in anteprima mondiale a Roma dell’ultimo film di Francis Ford Coppola, Youth Without Youth, è un fatto che ci onora e che qualifica la seconda edizione della nostra Festa Internazionale del Cinema (18 – 27 Ottobre 2007). Coppola è un grande maestro del cinema, e torna dopo molti anni a firmare un film attesissimo, che si preannuncia, come tutti i suoi, un evento culturale straordinario.L’aver scelto Roma è anche un omaggio a tutto il cinema italiano e a tutti i nostri registi che sono stati legati alla nostra città e che l’hanno così proiettata nell’immaginario degli spettatori di tutto il mondo.



Ufficio stampa Fondazione Cinema per Roma 06-454683900press@romacinemafest.org
http://www.ywyfilm.com/ il nuovo film Francis Ford Coppola

mercoledì 3 ottobre 2007

La Strategia della Tensione

Video sulla "Strategia della Tensione", fenomeno che ha interessato l'Italia dalla fine degli anni '60 agli anni '80. Il video è stato presentato come progetto all'univeristà la Sapienza di Roma, facoltà Scienze della Comunicazione. Ho voluto questo video perchè questo periodo nel bene e nel male, ha cambiato le sorti del nostro Paese, sia in campo politico che sociale. Mi ha veramente incuriosito il fatto che molte di queste stragi ancora oggi non sono state risolti, alcune sono cadute in prescrizione, chissa perchè? Tante sono le associazioni che ancora fanno battaglia per sapere una verità nascosta sui fatti accaduti in questo periodo. Voi cosa ne pensate?

Questo video è consigliato ad un solo pubblico adulto. Ciao a tutti voi kinoki.

martedì 2 ottobre 2007

In Questo Mondo Libero


In questo mondo libero…
(It's a Free World…)Un film di
Ken Loach. Con Kierston Wareing, Juliet Ellis, Leslaw Zurek, Colin Caughlin, Joe Siffleet, Faruk Pruti. Genere Drammatico, colore 96 minuti. - Produzione Gran Bretagna, Italia, Germania, Spagna 2007.

Angie è una giovane donna divorziata con un figlio undicenne, Jamie, che vive con i nonni. Licenziata in tronco da un'agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell'Est, Angie decide di mettersi in proprio. Insieme all'amica Rose crea un'agenzia di reclutamento che gestiranno in coppia. Il confronto con la realtà dell'immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che non andranno tutte nella stessa direzione. Ken Loach è un regista che si potrebbe definire 'necessario'. Necessario perché a ogni film (sia che parli di Glasgow, di Irlanda o di Spagna nella guerra civile) ci ricorda che questo mondo, il nostro mondo occidentale, non è il paradiso ma, a differenza di altri che accettanno ciò come un dato di fatto ineludibile, lui pensa che qualcosa si possa fare. L' "I care/Mi riguarda" di kennediana memoria è per lui un imperativo categorico a cui va data attuazione. La quasi debuttante Kierston Wareing gli offre un valido aiuto sfaccettando il suo personaggio e offrendogli quelle variazioni dal positivo al negativo che spingono lo spettatore ad alternare adesione e repulsione nei suoi confronti. Loach afferma: "Lo sfruttamento è cosa nota a tutti. Quindi non si tratta di una novità. La cosa che ci interessa di più è sfidare la convinzione secondo la quale la spregiudicatezza imprenditoriale è l'unico modo in cui la società può progredire; l'idea che tutto sia merce di scambio, che l'economia debba essere pura competizione, totalmente orientata al marketing e che questo è il modo in cui dovremmo vivere. Ricorrendo allo sfruttamento e producendo mostri". Angie è un 'mostro' che sembra non accorgersi di esserlo. In lei convivono il bisogno di riscatto, la generosità e la più fredda e letale determinazione. È una donna che vuole sfondare in un territorio tipicamente maschile finendo con il fare proprie le caratteristiche più negative dell'altro sesso. Quasi come se Loach sentisse su di sé la differenza di approccio generazionale alle problematiche sociali le offre (grazie alla scrittura del suo più che fedele sceneggiatore Paul Laverty) uno specchio in cui riflettersi: l'anziano padre che, vedendola all'opera, non può non dirle: "Stiamo tornando ai vecchi tempi"? Ai vecchi tempi si usavano termini come sfruttamento, riduzione in schiavitù, proletariato. Oggi tutto è molti più soft. Il lavoro è 'interinale'. I contratti sono 'a termine'. Ma la realtà è ancora, dolorosamente quella.

MYmovies 2007 - Giancarlo Zappoli http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=49555

Se volete vedere un bel film, questo è davvero un capolavoro che toccherà il vostro animo, capendo in che società ci tocca vivere. Un tema che ci riguarda, soprattutto a noi giovani che abbiamo difficoltà a trovare un lavoro. La precarietà e la disoccupazione sono due temi che riguardano tutto il mondo anche li dove, pensiamo che le cose siano diverse da come le pensiamo. Buona visione kinoki... guardate questo film.