sabato 27 settembre 2008

Miracolo a Sant'Anna


Un film drammatico incentrato sulla tragedia dei soldati americani che combatterono contro i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale nel paesino toscano di Sant'Anna di Stazzema

“Miracolo a Sant’Anna” è ambientato in Toscana nel 1944. È la storia di quattro soldati neri americani della 92ª Divisione “Buffalo Soldiers” dell’esercito statunitense – interamente composta da militari di colore – che rimangono bloccati in un piccolo paese al di là delle linee nemiche, separati dal resto dell’esercito, dopo che uno di loro ha rischiato la vita per trarre in salvo un bambino italiano. Asserragliati sulle montagne toscane con i tedeschi da un lato ed i superiori americani incapaci di gestire gli eventi dall’altro, i soldati riscoprono una dimenticata umanità tra gli abitanti del paese, insieme ad un gruppo di partigiani e grazie all’innocenza ed al coraggio del bambino italiano, il cui affetto dona loro un segnale di speranza per riuscire ad andare avanti. Mentre il dramma della II Guerra Mondiale infuria, italiani, americani e tedeschi imparano il vero significato di amicizia e coraggio, in questa storia che dimostra cosa siano in grado di fare l’amore ed il potere dello spirito.

Sfide senza regole



Un film di Jon Avnet. Con Al Pacino, Robert De Niro, 50 Cent, Carla Gugino, John Leguizamo, Donnie Wahlberg, Brian Dennehy, Dan Futterman, Trilby Glover, Rob Dyrdek. Genere Azione, colore 100 minuti. - Produzione USA 2008. - Distribuzione 01 Distribution - [Uscita nelle sale venerdì 26 settembre 2008]

Poliziotti a caccia di Killer, Ma non poliziotti qualunque. In «Sfida senza regole» i miti di Hollywood lavorano spalla a spalla: «Tra noi grande feeling», raccontano. Cronaca di un set straordinario.
La sanno lunga. Lo si legge nei loro occhi quando scendono, sornioni, rilassati, circondati da un'aura impenetrabile, dall'auto che li porta sul set di Sfida senza regole. Righteous Kill (in uscita in Italia il 26 settembre). Lo si legge negli occhi dello staff; del regista Jon Avnet, perfino nello sguardo devoto e remissivo del terribile Curtis Jackson, alias 50 Cent, il rapper che ogni tanto si dedica al cinema e se, sul suo palco, è una tigre feroce, qui è un agnellino che prende appunti e racconta disarmante: «Anche quando non devo girare vengo sul set per imparare guardandoli lavorare».
Al Pacino e De Niro - una coppia che vale da sola una buona fetta della storia del cinema americano - arrivano come carismatici principi nel parco di Bridgeport, amena cittadina del Connecticut dove si girano le parti non newyorchesi del newyorchisissimo film che racconta di due veterani poliziotti della Grande Mela che, a un passo dalla pensione, vengono richiamati da un brutale e singolare omicidio (firmato con alcuni esplicativi versi poetici) che richiama la precisa eventualità che si tratti di un serial killer.
In mattinata c'è stato un piccolo incendio nell'ufficio postale dove dovevano girare una scena, ma nel cinema non si può perdere una giornata e allora la troupe si è mobilitata in fretta e furia per allestire il set nel parco dove bisogna girare la scena di una partita di baseball. De Niro, malgrado l'età, si butta a giocare coi ragazzi, mentre dagli spalti Al Pacino ride. Sono tutti affascinati, a fianco delle due leggende.
i giocatori, De Niro lo possono anche spintonare. Nei gioco è tutto permesso. Ma già sul set è come vedere giocare assieme Pelé e Maradona. Nervosismo da eccesso di star? «Siamo amici da un sacco di tempo» tranquillizza De Niro in una pausa «e questo aiuta, crea una zona rassicurante». «Sì» gli fa eco Pacino «ci sentiamo a nostro agio, c'è confidenza, una complicità che in genere si acquista solo dopo molto tempo che si lavora insieme. Ma tra noi c'è una innata fiducia».
Eppure i due non hanno praticamente mai lavorato insieme. C'è un precedete, il film Heat, in cui interpretavano rispettivamente il cattivo e il buono, ma erano «a confronto» solo in un paio di brevi scene.
«Abbiamo parlato mille volte dell'eventualità di fare una cosa davvero insieme»I ricorda De Niro «È per un motivo o per un altro non se n'è mai fatto nulla. Ci conosciamo fin dai tempi dell'Actors Studio, ma, anche li, eravamo in classi diverse, non abbiamo mai recitato insieme». Dunque è un battesimo. Chi proprio non sta nella pelle è il regista Jon Avnet (Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, Qualcosa di personale). Dice: «Pensare a loro due insieme è come un sogno, ed è successo quasi per caso, se l'avessimo programmato non sarebbe mai successo. In realtà avevo dato la sceneggiatura a Bob e poi gli ho chiesto chi avrebbe visto nella parte dell'altro poliziotto. Lui ha risposto: Al, è ovvio. Io dissi che quella era un telefonata non proprio facile da fare, almeno per me». Ci pensò lo stesso De Niro e lo scritto fini in mano a Pacino, che racconta: «Ero molto nervoso. Avevo voglia di lavorare con Bob e Jon, e forse avrei detto si anche se la sceneggiatura non mi avesse entusiasmato. Ma, fortunatamente, l'ho trovata straordinaria».
E così è partita l'avventura. De Niro e Pacino sono due poliziotti, amici, ma anche rivali, con due differenti caratteri e con un mare di psicologia da riversare nelle parti. La storia è classica, in fondo, ci sono due poliziotti che inseguono un serial killer. Ma, grazie alla sapienza dei due, assume risvolti profondi e finisce per creare un gioco di specchi su quello che è diventata oggi New York e sulla confusione che regna a proposito dell'eterna distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male. E questa volta sono entrambi dalla parte della giustizia. Ma non era più facile, o almeno più suggestivo, interpretare il ruolo dei cattivi? «In un certo senso, sì» racconta De Niro «ma alla fine lo vedrete, non è poi così scontata che chi sta dalla parte della giustizia sia per forza nel giusto. I buoni non sono mai così buoni. E viceversa». Il parco è silenzioso, ci sono uccellini che cinguettano, un piccolo lago da una parte che ispira bucoliche riflessioni. In questa calma olimpica, singolare in una lavorazione cinematografica, le voci dei due attori risaltano con impressionante chiarezza. La tentazione di rinverdire con due superstar alcune delle loro più famose battute è forte, ma bisogna trattenersi. Del resto, anche tutti quelli che lavorano qui si trasformano in fan, automaticamente. Il rapporto professionale scivola fatalmente nell'idolatria, a cominciare dal regista. «Quando li vedo recitare» confessa Avnet «mi verrebbe da dire: ancora, non smettete».
Curtis Jackson, nome d'arte 50 Cent, è ancora più esplicito e dice qualcosa di davvero inimmaginabile: «Prima di cominciare a lavo rare ci siamo in contrati per la lettura del copione. Volevano essere sicuri che non fossi un disastro. Be', devo dire che sotto il tavolo avevo le gambe che mi tremavano. Poi ho imparato a rilassarmi ed è andata bene». Di lui, ora, dicono: «È formidabile». E regista lo descrive molto lontano dal cliché del rapper: un bravo attore, disciplinato e attento.
E poi ci sono loro due, i giganti, i monumenti viventi. Quando parlano si ha sempre l'impressione che a parlare sia uno dei loro personaggi. Sono talmente incastonati nei loro ruoli celebri, che la loro presenza fisica, per non dire la normalità di una conversazione fuori dal set, mantiene sempre qualcosa di irreale. A un certo punto scherzano tra di loro sugli inizi della carriera. Ricordano Il padrino dove recitavano in diverse fasi della saga dei Corleone: «Io sono tuo padre» dice solenne De Niro a Pacino, che ammette sorridendo. E a ricordare Il padrino si cade di nuovo nella tentazione. Potrebbero, per cortesia, recitarci un pezzetto del film? Tutti lo pensano, nessuno ha il coraggio di chiederlo, ma quando entrano nella limousine nera che deve riportarli sul set, sembra che Corleone padre e Corleone figlio si siano incontrati una volta ancora, e che finalmente possano dirsi tutto quello che non fecero in tempo adirsi allora.
Da Il Venerdì di Repubblica, 12 settembre 2008
Sito: La Repubblica

martedì 16 settembre 2008

E' Morto Richard Wright tastierista dei Pink Floyd

E' morto lunedì all' età di 65 il tastierista dei Pink Floyd, Richard Wright dopo una lunga lotta contro il cancro. Nato il 28 luglio nel 1943, incontrera a Cambridge Roger Waters e Nick Mason ed insieme fonderanno i Pink Floyd nel 1965. Lascerà il gruppo dopo l'uscita del famosissimo album "The Wall", per poi ritornare nel 2005 con tutto il gruppo in occasione del concerto di beneficenza "Live 8" Londra.
Un grande omaggio a quest'uomo monumentale.

mercoledì 10 settembre 2008

VI Edizione Trailers FilmFest 2008


Il pubblico vota il trailer più bello della stagione cinematografica.

Trailers FilmFest 2008, sesta edizione

lunedì 25 agosto 2008 - Chiara Renda
Iniziano il 25 agosto le votazioni dei trailers selezionati per la sesta edizione del Trailers FilmFest, l'unico festival in Italia e in Europa che premia i migliori trailers della stagione cinematografica. Il festival si terrà a Catania il 25, 26 e 27 settembre 2008, con la direzione artistica di Stefania Bianchi.
Segmento principale del festival rimane anche quest'anno il Concorso con 30 trailers fra italiani, europei e world selezionati tra i film usciti in sala tra il 15 agosto 2007 e il 15 agosto 2008 e votati da una giuria di qualità (composta da Rita Rusic, Anselma Dell'Olio, Tiziana Rocca, Claudio Sorrentino e Mario Venuti) che premierà il Miglior Trailer italiano, il Miglior Trailer europeo e il Miglior Trailer World. Al pubblico il compito di decretare il Migliore Trailer della stagione cinematografica sia durante il festival che sul sito www.trailersfilmfest.com, dove gli utenti potranno visionare e votare il loro trailer preferito. I migliori trailers verranno premiati con l'elefantino, simbolo di Catania e storico premio del Trailers FilmFest, durante la serata finale del festival.
Novità di questa edizione è la premiazione non soltanto delle case di distribuzione dei trailers vincitori, come è avvenuto ogni anno, ma anche dei realizzatori dei trailers. Alle tre tradizionali sezioni - Concorso, TrailersLab, con workshop, rassegne di trailers, incontri sui mestieri del cinema, dibattiti in sinergia con l'Università di Catania, e Trailers Première, con anteprime cinematografiche presentate dai registi, interpreti e distributori - per l'edizione 2008 si aggiungerà una nuova sezione: Trailers Professional con un incontro dedicato alla promozione cinematografica e con importanti riconoscimenti.
www.trailersfilmfest.com

Si tiene a Catania dal 25 al 27 settembre la sesta edizione del Trailers FilmFest, l'unico festival in Italia e in Europa che premia i migliori trailers della stagione cinematografica. Il trailer inteso dunque non soltanto come strumento di promozione, ma anche come forma d'arte a se stante. Al pubblico il compito di votare e decretare il trailer vincitore sia durante il festival che sul sito www.trailersfilmfest.com, dove gli utenti potranno visionare e votare il loro trailer preferito.
Il settore principale del festival rimane il Concorso con 30 trailers suddivisi nelle tre categorie Italia, Europa e World (selezionati tra i film usciti in sala fra il 15 agosto 2007 e il 15 agosto 2008) e votati da una giuria di qualità (composta da Rita Rusic, Anselma Dell'Olio, Tiziana Rocca, Claudio Sorrentino e Mario Venuti) che premierà il Miglior Trailer italiano, il Miglior Trailer europeo e il Miglior Trailer World con l'elefantino, simbolo di Catania e premio del Trailers FilmFest, durante la serata finale del festival. Quest'anno per la prima volta saranno premiati anche i realizzatori dei trailers oltre alle case di distribuzione.
Altra sezione è il laboratorio creativo TrailersLab, incontri e workshop che permetteranno ai giovani di conoscere più da vicino il mondo dei trailers e agli addetti ai lavori di approfondire le dinamiche della distribuzione cinematografica alla luce dei cambiamenti dei linguaggi. Due i workshop dell'edizione 2008, uno sarà dedicato ai "Booktrailer: I trailers per promuovere i libri" curato da Marsilio editori, l'altro a "La promozione cinematografica attraverso internet". Non mancheranno le rassegne di trailers e gli incontri sui mestieri del cinema che consentiranno ai partecipanti di incontrare i grandi professionisti del mondo del cinema.
Ma il Trailers FilmFest non è solo trailers. Con le sue anteprime cinematografiche e gli omaggi, con la sezione Trailers Première il festival non rinuncia al buon cinema e allo spettacolo presentando film in anteprima nazionale dai listini delle più importanti case di distribuzione cinematografica. In questa edizione, le anteprime saranno targate Medusa Film e 20Th Century Fox.
Alle tre tradizionali sezioni, per l'edizione 2008 si aggiunge una nuova sezione, Trailers Professional, che vuole essere momento di incontro tra i professionisti del mondo del cinema, del mondo della promozione e della pubblicità, e prevede l'assegnazione di importanti riconoscimenti: Il Premio alla Professionalità ad Adriana Chiesa, Premio alla Rivelazione dell'Anno, che sarà assegnato a Carmine Amoroso (regista del film Cover Boy), il Premio alla Migliore Sala Cinematografica, che andrà all'esercente della sala cinematografica che ha avuto la migliore programmazione e il miglior incasso della stagione; il Premio alla Migliore Campagna Promozionale che verrà assegnato agli autori della campagna promozionale più originale ed efficace ideata per il lancio di un film italiano; il Premio alla Miglior locandina, e il Premio al Miglior sito per promuovere un film.
Fonte Mymovies