domenica 27 gennaio 2008

Giorno della Memoria


Film consigliati per una domenica a casa per commemorare "il giorno della memoria".
Sta sera io passerò la sera a casa e stavo osservando la mia cineteca nel computer, ho pensato di vedermi qualche film sulla Shoah.
Sono stati molti i film che hanno descritto il periodo difficile degli ebrei che hanno dovuto affrontare nella seconda guerra mondiale da parte del regime nazista di Hitler.
Una storia macabra che ha colpito i nostri sentimenti e il nostro animo, l'hanno fatto coloro che hanno portato alla luce questi eventi con film e documentari.
Vi vorrei consigliare alcuni di questi film:
Schindler's List - regia Steven Spielberg
Jakob il bugiardo - regia Peter Kassovitz
La vita è bella - regia Roberto Benigni
Il pianista - regia Roman Polanski
Il nemico alle porte - regia Jean-Jacques Annaud.
Qusti solo alcuni dei film consigliabili sul "giorno della memoria".
Che dire, buona visione a tutti.
Qui sotto potete trovare i trailer dei cinque film da me proposti.
Schindler's List - http://www.mymovies.it/trailer/?id=21794
Jakob il bugiardo - http://www.mymovies.it/dizionario/recensione
La vita è bella - http://www.mymovies.it/trailer/?id=27770
Il pianista - http://www.mymovies.it/trailer/?id=33960
Il nemico alle porte - http://www.mymovies.it/trailer/?id=33088
Ciao a tutti voi e buona serata.

domenica 20 gennaio 2008

Sweeney Todd

Benjamin Barker, aka Sweeney Todd, è un barbiere sanguinario in cerca di vendetta in questo adattamento cinematografico burtoniano del musical di Stephen Sondheim "Sweeney Todd: The Demon Barber Of Fleet Street", un successo di Broadway di fine anni '70, vincitore di 8 Tony Awards.

Cristiano Armati Corriere della Sera Magazine

Ispirato a fatti realmente accaduti, rielaborato per diventare un bestseller popolare, il testo ottocentesca (che ora esce in Italia) è anonimo. Ma gli esperti hanno un sospetto.Una bocca enorme, mani grandissime e, ribelle al suo stesso mestiere, una capigliatura cosi folta da renderlo più simile a un cespuglio che a una persona. Questi sono gli attributi che gli anonimi autori di The String of Pearls or A Sailor's Gift ora tradotto per la prima volta in italiano dalla Newton Compton e in uscita il 24 gennaio con il titolo di Sweeney Todd. Il diabolico barbiere di Fleet Street - hanno pensato di collegare alla figura del primo serial killer della contemporaneità. Un'immagine diversa da quella assicurata dal volto di Johnny Deep nell'ultimo film di Tim Burton: una storia macabra, che mitiga la gesta del protagonista facendolo agire sulla scia di un movente nobile come la vendetta e non, come nel libro dedicato al barbiere-assassino, soltanto per sete di denaro.Scritto tra il 1846 e il 1850, Sweeney Todd ha una genesi complessa come la vita del personaggio che ha ispirato il romanzo. Secondo le ultime ricerche, dietro il barbiere di Fleet Street ci sarebbe un ragazzo nato a Londra nel 1785 e rimasto orfano all'età di dodici armi. La formazione dell'assassino si compie tra la bottega di un coltellinaio, dove entra come apprendista, e il carcere di Newgate in cui, accusato di furto, Sweeney sconta la pena imparando a regolare la barba e i capelli degli altri detenuti. Tornato in libertà, Sweeney Todd è pronto a esercitare il mestiere in una bottega di Fleet Street. Stando alla tradizione, è in questi locali che si compie l'abominio. Perché Sweeney pensa di arrotondare le sue entrate derubando gli avventori grazie a una poltrona da barbiere assolutamente speciale. Un meccanismo segreto, infatti, consente all'assassino di reclinare la sedia che, girando su se stessa, precipita le sue vittime contro il pavimento dello scantinato, causando ai malcapitati la rottura dell'osso del collo. Mentre il barbiere monetizza qualunque oggetto, resta il problema di trovare il modo di sbarazzarsi dei loro corpi. Ed è qui che entra in scena la signora Lovett, titolare di un negozio di meat pie: pasticci di carne avvolti da soffice pastafrolla.Sweeney Todd, insieme alla sua complice, sarà condannato a morte nel 1802, ma l'eco delle sue imprese, mezzo secolo dopo, diventa la base su cui costruire un successo editoriale senza precedenti, uno dei tanti firmati dall'editore Edward Lloyd, l'inventore dei famosissimi Penny Dreadful, libretti dalla ? qualità scarsa e dal prezzo irrisorio ma dai contenuti capaci di affascinare impressionanti masse di lettori. Dopo aver cominciato l'attività gestendo un chiosco di giornali, Lloyd ha allargato le dimensioni della sua impresa trasferendosi in grandi uffici dove hanno cominciato a gravitare i membri di quella che, prendendo spunto dall'indirizzo della casa editrice, ha finito con l'essere ribattezzata la Salisbury Square School of Fiction. Tra i più autorevoli esponenti della «scuola» di Lloyd (cui, collettivamente, può essere attribuita la redazione di Sweeney Todd), una menzione speciale va a Thomas Prest e a James Rymer: scrittori che, senza entrare nella storia della letteratura, misero il loro talento al servizio del barbiere assassino ribaltando i canoni della narrativa gotica. Con Sweeney Todd, non a caso, la parte del protagonista non è più affidata a un mostro come il Dracula di Stoker, il Mr.Hyde di Stevenson o il Frankenstein di Shelley, ma a un uomo «normale», un assassino moderno che uccide soltanto per godersi il privilegio del denaro.Più che nel film di Burton, in buona sostanza, si nasconde qui la vera vendetta del barbiere di Fleet Street: smascherare le ipocrisie della società vittoriana facendosi metafora di una rivoluzione industriale che, dopo aver trasformato le persone in merce, non ha più nessun'altra alternativa se non quella di divorare se stessa. Dall'avvento della macchina a vapore in poi, in effetti, tutto può essere prodotto in serie, commercializzato e magari fatto a pezzi. Proprio come faceva Sweeney Todd, quando smembrava con il rasoio i corpi delle vittime e li dava alla signora Lovett per preparare le sue insuperabili meatpie. Da Il Venerdì di Repubblica, 18 gennaio 2008.

My Movies

mercoledì 16 gennaio 2008

Scientology e il video censurato su YuoTube


Cruise su Scientology: il video
(16 gennaio 2008)
Ecco un estratto del video promozionale di 9 minuti per Scientology. La chiesa di Ron Hubbard lo ha fatto rimuovere da YouTube
Tom Cruise dichiara, fra le altre cose, che Scientology "è l'autorità che fa uscire le persone dalla droga e dalla criminalità". Il video è rimasto online solo poche ore ed è stato realizzato in coincidenza con la discussa biografia dell'attore firmata da Andrew Morton in cui si afferma che il divo sarebbe il vero ''capo occulto'' di Scientology.

Dal sito di Repubblica.
Qui sotto trovate il link del video pubblicato su Repubblica dove Tom Cruise fa alcune dichiarazioni su Scientology.

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=16181

Scientology da Wikipedia
Scientology è un movimento a sfondo religioso fondato da L. Ron Hubbard nel 1954. Secondo fonti interne conterebbe ad oggi otto milioni di praticanti, ma fonti esterne riducono la cifra a circa duecentomila persone.
Se sia corretto definire Scientology una
religione è argomento di dibattito. Giuridicamente, lo status di religione viene accordato a Scientology solo da alcune nazioni (per esempio Stati Uniti e Australia); in Europa la tendenza generale è quella di considerarla una "organizzazione" o un "movimento", ma non una "chiesa".
Il
quartier generale è nella cittadina statunitense di Clearwater. Dopo la morte di Hubbard (o secondo Scientology la sua volontaria decisione di abbandonare la Terra) il movimento è guidato da David Miscavige.

domenica 13 gennaio 2008

Pride and Glory

Titolo originale: Pride and glory
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Regia: Gavin O'Connor

Cast: Edward Norton, Colin Farrell, Noah Emmerich, Jennifer Ehle, Michalina Almindo, Carolyn Barrett, Lake Bell
Produzione: Avery Pix, New Line Cinema
Distribuzione:
Eagle Pictures

Attesissimo film di Edward Norton e Collin Farrell, finalmente un nuovo film per due grandi attori presto sarà al cinema. Pride and glory, film drammatico di Gavin O’Connor, ha avuto decisamente vita non facile ed ho persino paura che non arriverà nemmeno nei nostri cinema… (spero di sbagliarmi, naturalmente!!!)…
Nel cast una coppia meravigliosa come Edward Norton
e Colin Farrell. All’inizio (era il 2005!) nel cast avrebbero dovuto esserci Mark Wahlberg, Hugh Jackman, Robert DuVall, Ed Harris ed Anthony LaPaglia. Poi, con il passare del tempo, il cast cambiò e si arrivò a scegliere Norton-Farrell con l’aggiunta di Noah Emmerich, Jennifer Ehle, Lake Bell e Jon Voight (al suo posto doveva esserci, si sussurra, Nick Nolte).
Gavin O’Connor ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Joe Carnahan e la considera “un omaggio al padre detective di New York City”… la storia infatti è incentrata su una famiglia di poliziotti che viene colpita da uno scandalo di corruzione. Come sarà questo film? Speriamo bello anche perchè mi aspetto un gran interpretazione da parte di Edwar Norton.
Sopra potete gustarvi il trailer del film, è in inglese ma già le immagini dicono qualcosa del film.
Data di uscita: 14 Marzo 2008 (cinema)

sabato 5 gennaio 2008

American Gangster



La vera storia di Frank Lucas, potente trafficante di eroina.

Harlem, 1968. Frank Lucas, gangster nero e "ricercato", ama la famiglia, prega in chiesa e fa la guardia a Bumpy Johnson, un "padrino" che accoglie le suppliche di Harlem e distribuisce tacchini il Giorno del Ringraziamento. Richie Roberts, detective ebreo e incorruttibile della contea di Essex, sta divorziando dalla moglie, ha dimenticato di dire le preghiere e dà la caccia ai malavitosi e ai distributori di tacchini. Alla morte di Johnson, Lucas, più moderno e manageriale del vecchio padrino, subentra nelle sue attività, elimina gli avversari e diventa in pochi anni un potente boss della droga. Scavalcando le famiglie mafiose e rifornendosi di eroina direttamente nel sud-est asiatico, Lucas accumula una fortuna e attira l'attenzione di Richie Roberts. I loro percorsi, opposti e paralleli, si incontreranno sotto il ring del match del secolo: Alì-Frazier. Soltanto uno resterà in piedi, vincendo ai punti.Dentro una fotografia livida e bluastra, sotto un cielo che piove pioggia e neve, si fronteggiano due eserciti: da una parte i gangsters e i poliziotti corrotti della Unità Speciale della Narcotici, dall'altra gli agenti di Roberts, "puri" come l'eroina spacciata da Lucas. Da una parte il caos, dall'altra l'ordine. Come nel Gladiatore la disposizione degli "eserciti" prima della battaglia esprime una diversa visione del mondo: la pianificazione di un dominio (controllare il mercato dell'eroina sulla 116ma strada) e la "rivolta" contro l'aggressione dei dominatori. Anche questa volta Ridley Scott ha l'urgenza di raccontare la storia di due antagonisti che, come accade spesso nel suo cinema, sono l'uno il doppio dell'altro: Frank e Richie come Commodo e Maximus, o più indietro nel tempo e nella filmografia del regista, come i cavalieri duellanti D'Hubert e Féraud. Due destini incrociati, due percorsi chiasmici: Frank scende nell'arena (o sale sul ring) per diventare protagonista e rivendicare per sé il "sogno americano" di Luther King, Richie, spettatore diligente, assiste alla sua rappresentazione su un palcoscenico diventato universale.Ridley Scott si porta dietro dall'Europa e porta avanti negli States il progetto di cinema d'intrattenimento colto, di mainstream che si nutre di arte, di letteratura hard-boiled, di fumetto, di spot pubblicitari e di riviste di architettura. Mutuati i fendenti metallici dei Duellanti e del Gladiatore coi colpi sibilanti di pistole e fucili automatici, American Gangster è il tentativo di mostrare il microcosmo di Frank Lucas come la metafora di un macrocosmo: la società statunitense nata dalla violenza della frontiera, dallo sterminio degli indiani e dal lavoro schiavistico. Violenza che resta una costante di questa società. Siamo negli anni '70 e la Storia irrompe nel film di Scott restituendo l'allucinazione del Vietnam, la temperatura del conflitto e gli interessi intorno al conflitto. Frank Lucas è un nero del Sud che costruisce una versione personale e anomala di una storia americana di successo, che sostituisce il "padre" al comando e che rappresenta l'ascesa di una generazione contro un'altra: vecchia-nuova America, vecchia-nuova "mafia" (Lucas acquisisce il modus operandi della struttura mafiosa, impiegando nel suo business i cinque fratelli e i tanti cugini). Lo stesso Frank subirà, nell'ultimo e significativo fotogramma, l'affiorare aggressivo della next generation, la generazione successiva rappresentata (ma disincarnata) dal rampante hip-pop. Il "sipario" del carcere si chiude dietro al vecchio criminale rigettato nell'arena per farsi vampirizzare dalle nuove orde di enfants terribles. Russell Crowe e Denzel Washington sono Richie e Frank: corpi pesanti e massicci in contrasto coi volti in cui l'espressione passa per accenni lievissimi, per impercettibili increspature, per linee che si muovono appena colmando l'inquadratura senza muovere un muscolo. Attori senz'altro credo che il loro inarrivabile talento. MYmovies 2007 - Marzia Gandolfi