domenica 9 dicembre 2007

Righteous Kill - Robert De Niro e Al Pacino

Un film di Jon Avnet. Con Al Pacino, Robert De Niro, Martin Scorsese, Donnie Wahlberg, 50 Cent, Frank John Hughes, Mark Famiglietti, Carla Gugino. Genere Azione, colore - Produzione USA 2008.
I due mostri sacri di Hollywood tornano a lavorare insieme: Al Pacino e Robert De Niro, dopo aver interpretato insieme Il padrino - Parte II e Heat - La sfida, si ritrovano ora sul set di una pellicola d'azione in cui vestiranno i panni di due poliziotti all'affannosa ricerca di un pericolosissimo serial killer. Righteous Kill è un dramma criminale ambientato a New York, un film dalle tinte dark su due detectives che si ritrovano all'inseguimento di un vigilante serial killer mentre dovranno sforzarsi di appianare gli annosi contrasti personali per collaborare al più difficile caso della loro vita. MYmovies 2007

martedì 4 dicembre 2007

Enzimi 2007 kinoki

mercoledì 21 novembre 2007

Ancora su Sky - 21 novembre

Ciao a tutti!
Domani 21 novembre alle 23:30 su Nessuno Tv (canale 890 di Sky) andrà in onda la puntata DE-CADENZE, all'interno della quale potrete trovare i vostri seguenti video:

LE NOTTI DELLA REPUBBLICA di brigante
IL PROFESSORE DI PISA Lapo2001
FUOCO di miofibrilla
QUANDO SARO' LONTANO di nicoprevy
MUSICA AL CHIOSTRO di liborio
M di alina
AMICI DEI BAMBINI di brigante
PIERCING di onacluv

Le puntate delle 19.15 vanno in onda sempre in replica il giorno successivo alle 11.30, mentre quelle delle 23.30 vanno in onda il giorno successivo alle 8.00.
Nessuno Tv si riserva il diritto di apportare modifiche improvvise alla programmazione causa dirette.
E' possibile vedere le puntate in onda in loop sulla nostra webtv sempre il giorno successivo alla messa in onda di Nessuno Tv.

Se qualcuno ha sky me lo può registrare cortesemente? Grazie kinoki

giovedì 15 novembre 2007

Trailer "Nel vuoto su Sky"

Ciao a tutti!
Domani 16 novembre alle 19:15 su Nessuno Tv (canale 890 di Sky) andrà in onda la puntata ESTETISMI, all'interno della quale potrete trovare i vostri seguenti video:

ACQUA di miofibrilla
NEL VUOTO di brigante
PLUS di kleshamusic
IMPROVVISAZIONE di w.amadeus81
ECCOTI di nicoprevy
PARLAMI D’AMORE di hmatt
DANCING di diddoddi
LA COLLINA di angelo stramaglia
SE TU MI DIMENTICHI di nuoviautori

Le puntate delle 19.15 vanno in onda sempre in replica il giorno successivo alle 11.30, mentre quelle delle 23.30 vanno in onda il giorno successivo alle 8.00.
Nessuno Tv si riserva il diritto di apportare modifiche improvvise alla programmazione causa dirette.
E' possibile vedere le puntate in onda in loop sulla nostra webtv sempre il giorno successivo alla messa in onda di Nessuno Tv.

Il cortometraggio è di Enrico Michieletto il trailer di Domenico Carlo Pontevolpe

La Guerra dei Mondi di Herbert George Wells

I libri di fantascienza da sempre suscitano in me molta curiosità e, in modo particolare, mi riferisco a quei testi che una volta tradotti e interpretati, diventano prodotti cinematografici. Spinto da questa curiosità, il libro che ho scelto di leggere è “La guerra dei mondi”di Herbert George Wells. Il testo in questione, ha sollecitato in me un particolare interesse verso un tema, quello della “ sopravvivenza dei personaggi”.
La sopravvivenza, il confronto, il carattere, l’istintività, sono caratteristiche naturali che fanno parte del nostro “essere umano”, aspetti questi che l’autore del libro introduce, anche se in modo implicito, all’interno della narrazione.
Wells inizia il suo libro con questa frase: “ Alla fine del XIX secolo nessuno avrebbe creduto che le cose della terra fossero osservate da intelligenze superiori a quelle degli uomini e tuttavia, come questi, mortali”(H.G. Wells 1991, p. 5), è l’arrivo sulla Terra dei marziani che iniziano a seminare panico nell’Inghilterra alla fine del XIX secolo.
E così, ancora una volta, l’uomo è costretto a confrontarsi, a combattere, per la sola sopravvivenza, contro entità sconosciute, provenienti dal profondo universo.

1. Analisi narratologica
Inizio con un’analisi minuziosa del testo, cercando di descriverne la sua struttura narrativa, utile a comprendere le dinamiche e le modalità attraverso cui si sviluppa il racconto del nostro autore.
Il punto di vista del narratore può essere identificato come “focalizzazione zero”, perché conosce tutta la storia e lo sviluppo delle vicende, esprimendo giudizi sui personaggi e sulle situazioni.
La storia si svolge nell’Inghilterra alla fine del XIX secolo, principalmente a Londra e nei territori ad essa confinanti. Il racconto si divide in 2 principali vicende parallele: la prima, riguarda il narratore e avviene nelle aree fuori Londra; la seconda situazione descritta, è quella che si sviluppa all’interno di Londra ed il personaggio interessato è il fratello del narratore. All’interno del testo si possono individuare alcune zone dove si svolgono le azioni dei due principali personaggi. Disegnando una mappa, si possono delineare quali siano le aree delle vicende e, per una più facile comprensione, è possibile dividerle in tre parti: una iniziale, dalla quale partiranno tutte le situazioni e i fenomeni che interesseranno i personaggi della storia; una centrale, dove si aprirà un vasto conflitto tra gli alieni e gli umani e, una terza parte, riguarderà il ritorno a casa dei personaggi, il ritrovamento dei cari e la sconfitta degli antagonisti. Il punto d’inizio della storia dell’attore avviene nell’osservatorio di astronomia, e parte dalla descrizione di una possibile invasione dei marziani e di quello che potrebbe, di conseguenza, accadere agli essere umani. Queste sono solo le prime e astratte impressioni, che presto diventeranno concrete e avranno luogo negli ambienti surreali e suggestivi del racconto. L’obiettivo è riuscire a salvaguardare la famiglia: nel caso del primo personaggio, è interessante il raggiungimento di Leatherhead, luogo in cui ritroverà la moglie portata lì dalla città in cui vivono, Woking. Una simile situazione è vissuta dal fratello del protagonista di cui il narratore, per una parte della storia, ne racconta le vicende, tralasciando le sue, descrivendone i punti salienti. Ciò che più accomuna i due fratelli è l’obiettivo: resistere agli attacchi degli alieni e difendere coloro che sono al proprio fianco. Non sono degli eroi, ma due “esseri umani” spinti da un forte senso di umanità, circondati da una situazione che permette loro di essere solidali nei confronti delle persone, facendo così trapelare un fine comune, anche se implicito.

1.1. Personaggi e luoghi
Il romanzo si sviluppa attorno a tre luoghi fondamentali: Woking (l’osservatorio astronomico), Horsell (la landa) e Leatherhead (la zona dove si trova la moglie), che possono essere considerati tre ambiti riguardanti il personaggio principale. Le zone in cui si descrivono le battaglie, soprattutto quelle degli alieni, sono: Weybridge, Sherpetton, Londra. Non sono da dimenticare due luoghi, altrettanto significativi: Mortlake, dove il narratore passerà lunghi giorni che lui stesso definisce di “prigionia”, e Puntney Hill, luogo di passaggio e di ritrovo con l’artigliere, altro personaggio di fondamentale importanza.
Quasi tutti i personaggi restano in anonimato per tutto il racconto, tranne: l’astronomo Ogilvy che troviamo all’inizio della storia, sarà lui stesso ad avvistare per la prima volta dall’osservatorio il fenomeno che darà inizio all’invasione degli alieni, e la signora Elphistons, che accompagnerà il fratello del narratore lungo le sue vicende; anche i personaggi vicino al narratore, il curato, l’artigliere, la moglie e lo steso fratello, rimarranno in anonimato come lui.
Il narratore del romanzo è presente, ossia è egli stesso il personaggio della storia, quindi questo tipo di racconto si può identificare come “omodiegetico”.

1.2. Le funzioni dei personaggi
Le funzioni dei vari personaggi possono essere descritte così: il protagonista ha come unico obiettivo quello di portare in salvo la moglie, per poi raggiungerla e sfuggire dagli alieni; sarà accompagnato, in un primo momento, da Ogilvy, astronomo, che si troverà con lui la notte dell’avvistamento della meteorite e vicino al cratere nella landa di Horsell; in seguito, lungo il percorso che va da Leatherhead a Woking, incontrerà il curato considerato aiutante – antagonista, si troverà insieme al narratore a vivere i momenti di prigionia in un casolare distrutto, dove avverrà la sua morte. L’artigliere, della divisione Cardigan, che accosteremo al ruolo di compagnia, lo troveremo per due volte nel percorso del personaggio, una prima volta sul ponte di WeyBridge, e poi nel tana a Puntney Hill. Il fratello si trova nella stessa situazione: il suo obiettivo, in un primo momento, è raggiungere Woking, dove si trova il protagonista ma, le vicende devieranno il suo percorso, facendogli incontrare la signora Elphinstons e sua sorella, che saranno compagne di viaggio. L’obiettivo, così, cambia sfumatura: ora deve proteggere le due signore e sfuggire agli alieni, raggiungendo le sponde del Tamigi, dove incontrerà un “aiutante”, una nave da guerra chiamata Tunder Child che, riuscirà a tenere lontano la minaccia degli alieni sulle sponde del fiume.
I veri antagonisti del racconto sono gli alieni, chiamati “Tripodi”, perché si sorreggono su tre gambe mobili ed una testa grande e luccicante, simile alla calotta di un fungo. Il loro primo atterraggio avviene nella landa di Horsell, dentro una capsula. Il loro unico obiettivo è quello di indebolire le forze belliche presenti sul territorio, per poi iniziare a nutrirsi degli uomini. Gli altri antagonisti, saranno “cose” inanimate, come la “nube nera”, fenomeno chimico che uccide gli esseri viventi, da cui i personaggi cercheranno di evitare come il raggio ardente, potente strumento di distruzione utilizzato dai marziani. Fondamentale è ricordare la “gramigna rossa” che sostituirà la vegetazione terrestre, rendendo il paesaggio ancor più lugubre. I Tripodi, dopo il loro passaggio sui territori distrutti, seminavano questo tipo di pianta che cresceva velocemente sul suolo. Sarà proprio la “gramigna rossa” indizio di un cambiamento della situazione che vigeva sulla Terra, un fenomeno che farà capire al personaggio il lento declino degli alieni.
Questi, sopra descritti, sono i personaggi e i luoghi attorno ai quali si sviluppano le principali azioni del racconto.

1.3. Spazi simbolici
A tal punto, è importante delineare all’interno della storia quali siano gli spazi simbolici, in cui avverranno le maggiori vicissitudini. Gran parte delle vicende si sviluppa lungo le strade che il narratore percorre dall’inizio alla fine della storia.
Gli spazi di partenza sono principalmente divisi in base alle azioni dei due personaggi: per il primo personaggio indichiamo l’osservatorio a Woking; per quanto riguarda gli spazi di sosta, possiamo citare la casa a Woking, Leatherhead (rifugio della moglie), MortLake (casa della prigionia), Puntney Hill (nascondiglio artigliere), riva Middlesex (incontro con il curato). Gli spazi di assedio descritti dal narratore sono: Horsell (landa), WeyBridge e Sherpetton; quelli da raggiungere come obiettivo, è Leatherhead , luogo dove si trova la moglie del narratore. Questi sono gli spazi del primo personaggio della storia. Lo spazio di partenza del fratello è sicuramente la sua casa a Westminster. Gli spazi di sosta sono: Edgware (dove avverrà l’incontro con la signore Elphinstons e sua sorella), Chalk Farm (tumulto caotico),Chelmsford (Comitato per il pubblico vettovagliamento). Il luogo d’assedio del secondo personaggio, è all’interno di Londra; quello da raggiungere è la sponda del fiume Tamigi, dove si imbarcherà su un battello, insieme alle sue compagne di viaggio, per allentarsi dalla minaccia degli alieni che incombeva su Londra. Questi sono i luoghi in cui si verificheranno le azioni fondamentali dei personaggi citati.

2. Immaginario

Secondo il mio punto di vista, il nostro autore Wells, di origini inglese, ha scritto la storia del libro facendo riferimento a quello che il suo stato, in quel determinato periodo, stava attraversando. Parliamo della fine dell’800, quando l’Inghilterra faceva parte di una delle nazioni che colonizzavano l’Africa meridionale, in particolare il Sud Africa.
Motivo d’azione dell’Inghilterra, erano le materie prime, ovvero delle ricchissime miniere di diamante e oro presenti nel continente africano. Forse l’autore è stato spinto proprio dagli avvenimenti caratterizzanti quel periodo, non soffermandosi semplicemente però alla colonizzazione in sé, ma anche alle modalità di azione adottate dagli inglesi nei confronti del popolo africano. Infatti, in quel periodo il Regno Unito attuò un vero e proprio genocidio del popolo dei boeri. Questo episodio, sconvolse gran parte delle popolazioni occidentali e, soprattutto una grande maggioranza dell’opinione pubblica inglese. Le due storie, quella inverosimile di Wells e l’altra documentata e reale, a mio parere viaggiano in parallelo per i messaggi che lasciano trapelare. Dall’ analisi di entrambe, il messaggio che sono riuscito ad estrapolare riguarda proprio il tema della sopravvivenza delle specie, fondamentale al fine di spiegare il significato della vita e l’esistenza degli esseri viventi.
In particolar modo, il mio azzardo nel paragonare le due storie può essere esemplificato da quello tra gli inglesi e gli alieni, meglio detti Tripodi. Gli inglesi, per portare avanti la loro ideologia di potenza mondiale e per riuscire ad assicurarsi “lunga vita”, sfruttavano fonti altrui attraverso il colonialismo; allo stesso modo, come si può intuire dalle riflessioni del personaggio-narratore, i Tripodi sono alla ricerca di fonti di sopravivenza, che nel racconto vengono identificate con il sangue umano.

3. Fenomeno Massmediologico
Il libro di Wells, è stato interpretato in varie occasioni, e a volte è stato considerato d’ausilio in grado di spiegare fenomeni mass-mediali. Ad esempio, l’artista Orson Welles interpretò, durante una trasmissione, un adattamento radiofonico di alcune parti del romanzo di fantascienza di H.G. Wells. L’autore Welles, non aveva previsto le reazioni degli ascoltatori, infatti, il risultato di questo esperimento, scatenò il famoso “panico collettivo”, perché il pubblico del programma credette realmente all’invasione sulla Terra dei marziani. Questo fenomeno mediale venne studiato da molti sociologi di massa, è si riuscì a individuare quali fossero le reazioni degli utenti di fronte ad un mezzo di comunicazione come la radio. Infatti, fortunatamente, non tutte le persone credettero alla storia di Welles; così, in seguito, attraverso vari studi, si arrivò alla conclusione che, coloro che erano dotati di una buona “abilità critica”, riuscirono a valutare il messaggio radiofonico come una “burla”; al contrario, chi aveva un grado d’istruzione basso ed era privo di “abilità critica”, si unì alla massa nelle strade di alcune zone degli U.S.A. La reazione del pubblico fu, per Welles, del tutto imprevista e inaspettata.
Altri artisti, presero spunto dal racconto di Wells, ricordiamo per esempio il film di Spielberg, “La guerra dei mondi”. Il regista cattura punti fondamentali del testo, li rielabora e li trasforma in scene, cambiandone la storia dei personaggi. Spielberg si avvicina più all’immaginario collettivo del periodo che stava attraversando gli U.S.A., ossia quello dell’undici settembre. Ad esempio, l’invasione aliena può essere ricondotta all’attacco imprevisto dei terroristi alle “Torri gemelle”e, la loro distruzione, può essere paragonata a quella degli edifici da parte dei Tripodi.
Possiamo affermare, quindi, come il testo di Wells sia stato soggetto di varie interpretazioni e sia stato considerato punto di riferimento per descrivere aspetti dell’immaginario collettivo e avvenimenti che caratterizzavano il mondo, in particolar modo gli umani.
Secondo il mio parere, l’autore del libro ha voluto mostrare a noi lettori come l’uomo realmente si comporta in determinate circostanze, quali siano i suoi obiettivi primari che gli permettono di sopravvivere in questo piccolo sistema. Forse, Wells aveva previsto tutto quello che sarebbe accaduto, o forse, grazie alla sua grande immaginazione è riuscito a prevedere guerre per la sopravvivenza della specie. Si pensi al conflitto della seconda guerra mondiale, o alla guerra fredda tra U.S.A. e Unione sovietica, fino alla recente lotta contro il terrorismo; questi sono tutti aspetti riconducibili alla metafora creata dal nostro autore, quella degli alieni, che scatenano una guerra per la sopravvivenza della loro specie. In tutta la sua immaginazione Wells è riuscito forse a prevedere cosa sarebbe accaduto, anche se, ed è bene sottolinearlo, questa fosse solo un’ipotesi. Per terminare, cito una frase dell’autore che aiuta a capire come può essere possibile l’esistenza dell’uomo sulla Terra, ottenuta dopo milioni di anni, e come ancor oggi cerca di conquistare:
"Può anche darsi che, nell’ampia orbita dell’universo, quest’invasione da Marte non sia stata del tutto improvvida per gli uomini. Ci ha privato di quella serena fiducia nel futuro che è la più fertile sorgente di decadenza, ha portato alla scienza umana un enorme impulso e ha contribuito moltissimo al concetto di fratellanza del genere umano" (H.G. Wells 1991a, pp. 183-184).

Pontevolpe Domenico Carlo

martedì 13 novembre 2007

Il Nascondiglio - Pupi Avati

Il nascondiglio: il ritorno all'horror di Pupi Avati
Storia gotica di inquietudini, sospetti e follia in una cittadina apparentemente sonnolenta del Midwest americano.
Spinti dalla voglia di tornare nel Midwest americano -
teatro di scena di Bix e di altri film girati nello Iowa - per realizzare un progetto che fosse appetibile su scala internazionale, i fratelli Avati hanno trovato a Davenport la location perfetta per ambientare un horror intriso di sospetto e follia. "Tempo fa avevo scritto un romanzo breve intitolato 'Il nascondiglio' (pubblicato dalla Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, NdR)" spiega il regista, "e ad esso è direttamente ispirato questo film incentrato su una diceria riguardante una vicenda torbida e cupissima che aleggia su una casa in cui una donna italiana tenta improvvidamente di aprire un ristorante italiano. Cosa c'è di più inquietante di una donna che sceglie quella casa per aprire un ristorante, pur avvertendo una presenza singolare? È come se l'orrore la seducesse, l'attraesse. Ma se non fosse entrata in quella casa non avremmo mai potuto fare il film" scherza Avati.

La protagonista
Non è esattamente la prima volta che frequento un set dell'orrore. Parecchi anni fa avevo partecipato a un film franco argentino di genere paranormale intitolato Corps perdus, ambientato anch'esso in una casa. Sono stata contenta che Pupi mi abbia chiamata per interpretare la protagonista de Il nascondiglio, anche se so che non aveva pensato a me dall'inizio (scherza l'attrice, mentre Pupi Avati confessa ironicamente che per la parte aveva in mente Cristiana Capotondi, NdR). Mi è piaciuta subito la sceneggiatura, l'atmosfera della cittadina dove è ambientata la storia era molto ben resa - questa località americana un po' sonnolenta, il pericolo che si nasconde in un'apparente tranquillità - e i personaggi erano tutti molto interessanti. C'è anche una vena di umorismo che pervade questa storia spaventosa che mi ha decisamente attratta. L'horror è un genere che il cinema italiano frequenta sempre meno, con un'attitudine snob molto deleteria. Ho voluto fare una sorta di check point nei confronti del mio rapporto con la macchina cinematografica, un rinnovo della patente che ora mi dà il permesso di girare per altri cinque anni. La mia vuole essere una scommessa e un impegno a spaventare. Non so nulla di cinema dell'orrore asiatico, ammetto che la mia ignoranza nei riguardi della cinematografia altrui è abissale. Sono uno spettatore molto distratto. Non so per esempio se ci siano altri film come questo. Per quanto mi riguarda ho sentito l'esigenza di tornare a quel genere gotico che avevo già frequentato in passato con La casa dalle finestre che ridono, Zeder e L'arcano incantatore.

Il trailer è stato realizzato dalla Grisanti Trailer.

Di Tirza Bonifazi Tognazzi [12/11/2007]

giovedì 8 novembre 2007

Il mio Paese 2

lunedì 29 ottobre 2007

La Lucania - Festa Internazionale del Cinema Roma

Il 26 e il 27 ottobre presso la Casa della Memoria e della Storia a Roma si è tenuto omaggio alla produzione e conservazione di alcuni dei documentari che hanno riguardato la storia della Lucania. L'evento è stato curato dall'Associazione Culturale "Circolo Gianni Bosio" - Bosiocinema.

Il tema si sviluppava attorno alla salvaguardia e alla conoscenza della memoria, con particolare riferimento alle culture popolari in tutti i loro aspetti, da sempre oggetto del lavoro culturale del Circolo Gianni Bosio - non a caso presente tra le Associazioni costitutive della Casa della Memoria in Roma - ed il tema prescelto quest'anno si è sviluppato attorno a 14 corti e 3 lungometraggi d'autore: "Il cortometraggio etnografico ed antropologico ieri e oggi, autori e metodologie a confronto".
I documentari sulla Basilicata rinvenuti presso la Cineteca Lucana, rientrano nel periodo compreso tra il 1950 e il 1991; questi, pur non appartenendo ad un unico fondo, sono stati racchiusi in un unico gruppo e di seguito esaminati sulla base delle differenti tipologie di acquisizione (prestito, deposito, donazione, acquisto) e succesivamente suddivisi per tematiche ricorrenti: l'emigrazione, il folklore nelle tradizioni popolari, il progresso apportato con la Riforma Agraria e infine i documentari con vocazione turistica.
Poiché la maggior parte dei documentari sulla Basilicata della Cineteca Lucana rientra nella categoria del documentario etnografico, ci si è soffermati sul rinnovato interesse di quegli anni nei confronti delle discipline antropologiche e sull' incontro tra cinema e ricerca sociale con l' "Urgent anthropology" e con la figura dell'etno-cineasta, facendo un riferimento ad Ernesto De Martino e Carlo Levi, personaggi importanti di quel periodo in Lucania, come si evince dagli stessi documentari oggetto del presente lavoro, alcuni dei quali sono stati di seguito analizzati perchè ritenuti più interessanti.
I riti arcaici sono stati evidenziati attraverso l'analisi di Vigilia di mezza estate del 1959 di Gian Vittorio Baldi e La Passione del grano di Lino Del Fra del 1960 di ispirazione demartiniana; il riferimento a Levi si evince nell'analisi pittorico - cinematografica del quadro Lucania '61 in Lucania di Levi di Massimo Mida Puccini del 1962 e La Lucania di Levi del 1991 di Carlo Prola.
Infine sono stati analizzati Oltre Eboli del 1951 di Camillo Mastrocinque e Cristo non si è fermato a Eboli di Michele Gandin del 1952, anche rispetto ad un documentario anonimo su Savoia di Lucania inserito all'intero vol. 1, n. 5 della Rassegna mensile d'Europa. Di grande importanza CH4 In Lucania di Giuseppe Ferrara 1964, che racconta il passaggio delle comunità lucane prevalentemente agricole, a quella industriale, fenomeno registrato nella Val Basento. Documentario che racconta l'insediamento della grande azienda Eni nella piana di Ferrandina e del A.N.I.C. nel piana di Pisticci.
Il giorno 27 si chiude la rassegna per la Lucania con La Lucania Oggi, pietre miracolo e petrolio di Giovanni Fasanella e Gianfranco Pannone (2004) e la musica del gruppo di Terranova del Pollino (Pz), Totarella.
La foto sopra, rappresenta Rocco Scotellaro tratta da un quadro di Carlo Levi.

sabato 27 ottobre 2007

Arriva Jesse James

Uno sciocco assicuratore stipula una polizza sulla vita con un distinto signore che poi si rivela essere il terribile Jesse James. Mille acrobazie dello sciocco per tenere in vita il famoso bandito. Missouri, da mito a culto. Fiori, messaggi e monete sulla tomba: «È il nostro Robin Hood»
KEARNEY (Missouri) — La tomba di Jesse James è in un cimitero alle spalle di un centro commerciale a Kearney, piccola città del Missouri. A un tiro di Winchester c'è una fila di negozi. Spicca quello con l'insegna «Armi Eccezionali». Sulla vetrina ha un cartello emblematico: «Se le pistole provocano crimine, le matite scrivono parole sbagliate». Dentro, sugli scaffali, fucili e mitra d'ogni tipo, in libera vendita. «Hai visitato la tomba di Jesse? È dall'altra parte della strada », ti indica con un cenno della testa una giunonica commessa. Infatti, attraversi la Statale e ci sei. Non ci sono insegne a guidarti, ma non è difficile trovarla perché ai lati del cippo sventolano due bandierine sudiste. Le hanno messe da poco, vicino ad un vaso di fiori bruciato dal sole. «Ne porteranno altri », dice una signora spuntata dal nulla. È la moglie del custode. Non vuole dire il nome, non ama Jesse però non si fa pregare per raccontare quanta gente si raccoglie sulla tomba. «Oltre alle bandiere, a volte lasciano delle monetine. Pezzi da un quarto di dollaro». Piccoli segni di riconoscenza.

Al cinema Jesse James ha ispirato molti film: eccolo nella versione di Brad PittDa queste parti Jesse non è considerato assassino malgrado abbia spedito all'altro mondo diciassette uomini. Un conto per difetto: i 17 sono gli unici che hanno un nome. Per la gente del Missouri Jesse è come Robin Hood, rubava ai ricchi nordisti per dare ai poveri sudisti. Ed era già famoso — come ha ricordato uno scrittore — prima ancora di morire: scrivevano di lui, parlavano di lui come un mito. Perché oltre a rapinare banche e treni, Jesse incarnava — e incarna — la figura del guerrigliero sudista che non si arrende alla sconfitta. Nel Missouri la guerra di secessione non è stato un conflitto Nord-Sud ma una battaglia di vicinato. Una fattoria contro l'altra, una contea contro l'altra. E il bandito, dopo aver militato tra i guerriglieri di Quantrill, ha trasformato questa terra nel suo regno. «Nella vita di Jesse — ha scritto T.J. Stiles — riconosciamo il luogo in cui la politica incontra la pistola. Dove andava lui la guerra continuava». Un'immagine accresciuta dalla penna di un giornalista-politico dell'epoca, John Newman Edwards, che conia per la banda la definizione di «cavalleria del crimine».

Una provocazione, ma capisci che non lo è quando vai a visitare la casa dei James, distante poco più di un miglio dal cimitero. Oggi è un piccolo museo, visitato da migliaia di persone. Tra loro si nascondono molti sostenitori del bandito. Basta dare un'occhiata al registro dei commenti. Invece che firmarsi John o Mike usano il termine «ribelle». Una parola che suona come una pistolettata contro gli yankees. Un altro si spinge oltre: «Lunga vita a Jesse James». E poi giù una valanga di commenti entusiastici per come è tenuto il posto. Dietro la casa, sotto degli alberi, c'è una stele in pietra che ricorda la prima sepoltura del ribelle. Hanno inciso la data dell'uccisione — 3 aprile 1882 — e una frase che dice tutto: «Assassinato da un traditore e codardo il cui nome non merita di essere scritto qui». Il nome è quello di Bob Ford, il killer che lo ha colpito alle spalle nella casa di St. Joseph dove Jesse viveva con moglie e figli sotto falsa identità. È l'altro luogo di culto. Ci sono le sedie, la stufa, il letto e pistole. Sul muro del soggiorno c'è una macchia scura. Ti raccontano che è il buco del proiettile assassino. È una leggenda, ma i visitatori si soffermano, lo studiano come fosse una reliquia. «Ci sono persone che vengono qui e affermano di essere seguaci di Jesse», ha rivelato lo scrittore Ron Hansen, autore di un romanzo sul bandito. E non stiamo parlando di ricercatori o studenti. No, tipi anonimi che magari danno ai loro figli il nome Jesse. Sudisti fino al midollo. A loro non importa che si sia unito a killer spietati come Bill Anderson, detto Billy il sanguinario. Un secessionista che durante il massacro di Lawrence apostrofa così una donna: «Sono venuto per cercare vendetta e l'ho trovata». Per loro Jesse vola a cavallo della famosa giumenta bianca, una delle più veloci del West, in attesa del prossimo raid. Come scriveva Edwards: «I ragazzi stanno strisciando fuori della boscaglia».
Guido Olimpio Corriere della sera

lunedì 22 ottobre 2007

Radiohead - Ultimo album "Raimbow" con video


In arrivo il nuovo album dei Radiohead
La band inglese pubblicherà “In Rainbows” in versione digitale tra dieci giorni
1.10.2007

Da diversi giorni tenevamo d’occhio il sito dei Radiohead per cercare di capire cosa volessero dire gli strani ideogrammi con i quali il gruppo comunicava ai fan. Questi ultimi hanno provato a interpretarli, postando le loro "traduzioni" sul forum, ma alla fine i Radiohead hanno come al solito spiazzato tutti. Questa mattina, infatti, sul loro
sito ufficiale è comparso un breve messaggio firmato da Jonny (Greenwood) che annunciava titolo (Rainbow) e data di uscita (fra dieci giorni). Se la notizia in sé non fosse abbastanza eclatante, la vera bomba è che la band non ha stabilito un prezzo per la versione digitale, lasciando in bianco lo spazio relativo al prezzo, permettendo così agli acquirenti di decidere quanto pagare. Non ci credete? Allora cliccate qui! Come potrete notare, è possibile pre-ordinare il disco in versione CD (disponibile dal 10 dicembre anche in versione vinile 12” doppio) o in versione digitale (dal 10 ottobre). Il disco è corredato da un secondo CD contenente inediti, foto e artwork. Di seguito la tracklist di Rainbow:
15 Step
Bodysnatchers
Nude
Weird Fishes/Arpeggi
All I Need
Faust Arp
Reckoner
House Of Cards
Jigsaw Falling Into Place
Videotape
E questi i titoli delle otto tracce presenti nel secondo CD:
MK 1
Down Is The New Up
Go Slowly
MK 2
Last Flowers
Up On The Ladder
Bangers And Mash
4 Minute Warning
A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto siete disposti a pagare il nuovo disco dei Radiohead? Quanto vale per voi Rainbow? Aspettiamo i vostri commenti.

Testo tratto dalla rivista "Rooling Stone" http://www.rollingstonemagazine.it/page.php?ID=1523

Cuore di Tenebra

CUORE DI TENEBRA di JOSEPH CONRAD
L'ultimo libro, finito con qualche sforzo, è stato Cuore di Tenebra (Heart of Darkness) di Joseph Conrad, che ha richiesto impegno perché non è una lettura facile. Se lo stato d'animo del lettore è quello di chi cerca un libro d'avventura, ebbene la delusione può arrivare. Volendo riassumere, il libro tratta dell'esperienza di un uomo, di nome Marlow, navigatore nell'ambito delle esplorazioni coloniali operate, all'inizio del XX secolo, dal Belgio di Leopoldo II nei territori del Congo (ex-Zaire). Fino a qui niente di nuovo: non è, infatti, nascosta l'influenza che una simile esperienza vissuta da Conrad proprio in Congo ebbe sullo scrittore. Il fascino di Marlow, come quello di Conrad, prende piede dal desiderio, di esplorare "the blankest of blank spaces", ovvero quei territori misteriosi e cupi, che non erano ancora stati raggiunti dai colonizzatori; le atmosfere di conseguenza sono spettrali. Assistendo ad uno spettacolo inquietante quale una danza rituale di una tribù locale ("turbinare di membra nerissime"), Conrad, attraverso il discorso di Marlow, definisce in maniera perfetta le sensazioni suscitate da tale visione. La "cornice" della visione, la giungla, perde qualsiasi caratteristica terrestre, ovvero ogni rapporto con ciò di cui abbiamo possibilmente fatto esperienza. Sostiene Marlow che "la mente dell'uomo può adeguarsi a qualunque cosa: poiché ogni cosa si trova in lei, il passato non meno del futuro", ma ogni ricerca è perduta in partenza, perché è in noi molto più presente quella bestiale componente dell'animo che la sua artificiosa negazione.Giungo al "baricentro" del racconto: Mister Kurtz, un dipendente della compagnia per la quale lavora Marlow, ormai da tempo in Africa, che si occupa della cartografia di quei territori, nonché della ricerca di avorio. La sua figura rappresenta il vano e insensato tentativo della società "occidentale" di omologare a se stessa tutto ciò che sente come estraneo, senza chiedersi se lo sia o no. Non a caso si parla di Kurtz come di un "santo e reietto della "civilizzazione" del continente nero". Egli è venuto a contatto con la vita selvaggia, libera, feroce, bestiale, delle popolazioni indigene, che hanno fatto di Kurtz il loro idolo. Al momento dell'incontro fra Marlow e Kurtz la situazione di apparente supremazia dei bianchi è già terminata: il "cuore di tenebra" dell'Africa ha ripreso il sopravvento. L'unica reminiscenza di Kurtz è l'orrore provato davanti a tali spettacoli, e questa sensazione lo accompagnerà fino al momento del trapasso.Il diretto legame che questo libro mi ha suscitato con la storia del presente è proprio riguardo al fatto di ciò che è considerato civile e ciò che non lo è. Ovviamente nessuno può stabilire un metro, neppure arbitrario: dovere di chi veramente desidera capire è quello di essere aperto a tutto, per non doversi poi pentire nel momento in cui si troverà a fronteggiare situazioni fino a quel punto ritenute impossibili.
Giovanni Bazzoni, Liceo Scientifico SEVERI, Milano

sabato 20 ottobre 2007

"Tappiamo la bocca alla rete"

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it

mercoledì 17 ottobre 2007

I Viceré

Tratto dall'omonimo romanzo di Federico De Roberto, il film racconta la storia di un’antica famiglia catanese d’origine spagnola, gli Uzeda di Francalanza, sullo sfondo di un'Italia a cavallo tra il Risorgimento e l'unificazione.Un film di Roberto Faenza. Con Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino, Assumpta Serna, Sebastiano Lo Monaco, Giselda Volodi, Paolo Calabresi. Genere Storico

domenica 14 ottobre 2007

Festival del Cinema a Roma

A Roma si fa Festa
Dal 18 al 27 ottobre è di scena Cinema.

Festa Internazionale di Roma.
dal nostro inviato Tirza Bonifazi Tognazzi
Cinema 2007. Concorso/fuori concorso
È il Sindaco Walter Veltroni a introdurre la conferenza stampa di presentazione alla seconda edizione di "Cinema. Festa Internazionale di Roma" che si è tenuta questa mattina. "Quest'anno" ha voluto sottolineare Veltroni, "la rassegna si presenta con una grande virtù e un grande insegnamento della scorsa edizione. Per noi è stato motivo di orgoglio aver presentato The Departed, per il quale Martin Scorsese ha ottenuto l'Oscar, o La sconosciuta di Tornatore che è stato scelto per rappresentare l'Italia ai prossimi Academy Awards. Anche quest'anno i film selezionati daranno un ampio quadro della cinematografia mondiale". Molte delle opere in gara nella sezione Cinema 2007 provengono direttamente dal festival di Toronto, anche se la grande sorpresa che gli organizzatori riservano per la rivelazione last minute non sarà la nuova opera di Cronenberg. "Abbiamo visto più di 1000 film provenienti da 160 paesi" ha dichiarato Teresa Cavina, responsabile della sezione insieme a Giorgio Gosetti, "tra i quali ne abbiamo selezionati 22, di cui 14 in concorso che verranno giudicati da una giuria speciale presieduta da Danis Tanovic". "Non c'è stata una logica di selezione" ha aggiunto Gosetti, "anche se potrebbe corrispondere a quella di un viaggio intorno all'uomo. L'eco di ciò che accade nel mondo arriva sulla pelle, sulla testa e sul cuore dell'individuo ed è raccontato da autori che si propongono di condividere sbandamenti, angosce e dubbi dell'essere umano. Tra i film in concorso ci sono undici anteprime mondiali, film minori di autori giovani ed esordienti, opere provenienti dalla Cina (Li Chun di Chang Wei Gu), dall'Iran (Hafez di Abolfazl Jalili), dal Sud America (Il passato, di Hector Babenco), mentre tra gli ospiti che interverranno alla Festa avremo Sidney Lumet (Before The Devil Knows You're Dead), Robert Redford e Tom Cruise", regista e produttore di Leoni per agnelli (fuori concorso).PremièreL'anno scorso ha visto sfilare sul tappeto rosso Nicole Kidman, Leonardo DiCaprio, Richard Gere, Viggo Mortensen e per questo è stata definita la sezione scintillante e pop della Festa. "Quest'anno abbiamo cercato di raggiungere un equilibrio tra il glamour e la qualità" ha spiegato Piera Detassis. "Abbiamo contato che sul tappeto rosso sfileranno ben nove premi Oscar - Tim Robbins, Francis Ford Coppola, Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Reese Witherspoon, Gavin Hood, Halle Berry, Sean Penn e Robert Redford. Première intercetta un grande momento del cinema hollywoodiano di impegno e contenuti firmato da grandi autori. Tengo anche molto all'elemento femminile, la sezione chiude infatti con tre film diretti da tre registe donne: Susanne Bier (Oltre il fuoco), Julie Taymor (Across the Universe) e Kirsten Sheridan (August Rush, in comproprietà con Alice nella città). Verranno inoltre presentati in anteprima, insieme ad Alice nella città, trentacinque minuti di Winx di Iginio Straffi che non sarà l'unico italiano di Première. C'è un po' di Italia in tutto, in Seta, che verrà presentato in anteprima, come in The Dukes, che sebbene sia un film americano è un omaggio alla commedia italiana. Inoltre abbiamo voluto prolungare la sezione con tre incontri: Sofia Coppola, Peter Bogdanovich e Julie Taymor". Alice nella cittàQuattordici film e cinque libri in concorso, provenienti da dodici paesi, sei eventi speciali e un omaggio al Signor Bonaventura costituiscono la proposta della sezione dedicata ai più piccoli che cerca, attraverso i film, di "raccontare storie di adolescenze sempre più complesse", come ha sottolineato Gianluca Giannelli. Sono otto le anteprime mondiali che verranno presentate all'interno di Alice nella città, tra le quali spiccano Un Château en Espagne di Isabelle Doval, Have Dreams, Will Travel di Brad Isaacs e Sopravvivere con i lupi di Véra Belmont. "Ci sarà inoltre un programma di attività e mostre collaterali alla Festa", ha dichiarato Giannelli, "che avranno luogo in tutta la città".Omaggi ed eventi Si intitola Focus India, ed è uno degli eventi speciali che animeranno la seconda edizione della Festa di Roma: un vero e proprio omaggio all'India attraverso il cinema, la musica, l'arte, i personaggi e la letteratura. La Festa ospiterà inoltre la più ampia retrospettiva del regista cileno Raoul Ruiz, al quale va il Premio Filmcritica Campidoglio - Maestri del Cinema; la rassegna Cuba Memories che rende omaggio al giornalista e documentarista Gianni Minà; la Serata Leone durante la quale verrà presentato il restauro di C'era una volta il West niente meno che da Martin Scorsese. Uno degli eventi più attesi è però senza dubbio La notte d'Argento, una vera e propria maratona horror che vedrà finalmente chiudersi la trilogia delle "tre madri" di Dario Argento con la proiezione di Suspiria, Inferno e La terza madre. Il nuovo film del maestro dell'horror verrà presentato alla Festa in anteprima mondiale con tanto di black carpet ad accogliere il celebre regista e la figlia Asia Argento.


Il calendario del Festival del cinema di Roma http://www.mymovies.it/festival/roma/

sabato 13 ottobre 2007

Zlatan Ibrahimovic

Montaggio di skan (Domenico Crispino). Schegge delle migliori azioni di Zlatan Ibrahimovic.

http://www.ilmioveroviaggioverso.blogspot.com/

venerdì 12 ottobre 2007

Francis Ford Coppola - Youth Without Youth


14/05/07 - Francis Ford Coppola, il regista americano che ha firmato capolavori come “Il Padrino” e “Apocalypse Now”, ha scelto la seconda edizione di CINEMA. Festa Internazionale di Roma per presentare – in anteprima mondiale – il suo ultimo film, Youth Without Youth. La pellicola, che giungerà nelle sale dopo un silenzio durato dieci anni (L’uomo della pioggia risale, infatti, al 1997), si basa su un racconto di Mircea Eliade – ambientato in Romania durante la dittatura nazista – e ospita un cast di alto livello in cui spicca la presenza di Tim Roth (Le Iene, Pulp Fiction, La leggenda del pianista sull’oceano), ma anche quella di Bruno Ganz e Alexandra Maria Lara (protagonisti del film La caduta). Dichiarazione di Goffredo Bettini (presidente Festa del Cinema di Roma) e Piera Detassis (direttore artistico sezione Première)La presenza in anteprima mondiale a Roma dell’ultimo film di Francis Ford Coppola, Youth Without Youth, è un fatto che ci onora e che qualifica la seconda edizione della nostra Festa Internazionale del Cinema (18 – 27 Ottobre 2007). Coppola è un grande maestro del cinema, e torna dopo molti anni a firmare un film attesissimo, che si preannuncia, come tutti i suoi, un evento culturale straordinario.L’aver scelto Roma è anche un omaggio a tutto il cinema italiano e a tutti i nostri registi che sono stati legati alla nostra città e che l’hanno così proiettata nell’immaginario degli spettatori di tutto il mondo.



Ufficio stampa Fondazione Cinema per Roma 06-454683900press@romacinemafest.org
http://www.ywyfilm.com/ il nuovo film Francis Ford Coppola

mercoledì 3 ottobre 2007

La Strategia della Tensione

Video sulla "Strategia della Tensione", fenomeno che ha interessato l'Italia dalla fine degli anni '60 agli anni '80. Il video è stato presentato come progetto all'univeristà la Sapienza di Roma, facoltà Scienze della Comunicazione. Ho voluto questo video perchè questo periodo nel bene e nel male, ha cambiato le sorti del nostro Paese, sia in campo politico che sociale. Mi ha veramente incuriosito il fatto che molte di queste stragi ancora oggi non sono state risolti, alcune sono cadute in prescrizione, chissa perchè? Tante sono le associazioni che ancora fanno battaglia per sapere una verità nascosta sui fatti accaduti in questo periodo. Voi cosa ne pensate?

Questo video è consigliato ad un solo pubblico adulto. Ciao a tutti voi kinoki.

martedì 2 ottobre 2007

In Questo Mondo Libero


In questo mondo libero…
(It's a Free World…)Un film di
Ken Loach. Con Kierston Wareing, Juliet Ellis, Leslaw Zurek, Colin Caughlin, Joe Siffleet, Faruk Pruti. Genere Drammatico, colore 96 minuti. - Produzione Gran Bretagna, Italia, Germania, Spagna 2007.

Angie è una giovane donna divorziata con un figlio undicenne, Jamie, che vive con i nonni. Licenziata in tronco da un'agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell'Est, Angie decide di mettersi in proprio. Insieme all'amica Rose crea un'agenzia di reclutamento che gestiranno in coppia. Il confronto con la realtà dell'immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che non andranno tutte nella stessa direzione. Ken Loach è un regista che si potrebbe definire 'necessario'. Necessario perché a ogni film (sia che parli di Glasgow, di Irlanda o di Spagna nella guerra civile) ci ricorda che questo mondo, il nostro mondo occidentale, non è il paradiso ma, a differenza di altri che accettanno ciò come un dato di fatto ineludibile, lui pensa che qualcosa si possa fare. L' "I care/Mi riguarda" di kennediana memoria è per lui un imperativo categorico a cui va data attuazione. La quasi debuttante Kierston Wareing gli offre un valido aiuto sfaccettando il suo personaggio e offrendogli quelle variazioni dal positivo al negativo che spingono lo spettatore ad alternare adesione e repulsione nei suoi confronti. Loach afferma: "Lo sfruttamento è cosa nota a tutti. Quindi non si tratta di una novità. La cosa che ci interessa di più è sfidare la convinzione secondo la quale la spregiudicatezza imprenditoriale è l'unico modo in cui la società può progredire; l'idea che tutto sia merce di scambio, che l'economia debba essere pura competizione, totalmente orientata al marketing e che questo è il modo in cui dovremmo vivere. Ricorrendo allo sfruttamento e producendo mostri". Angie è un 'mostro' che sembra non accorgersi di esserlo. In lei convivono il bisogno di riscatto, la generosità e la più fredda e letale determinazione. È una donna che vuole sfondare in un territorio tipicamente maschile finendo con il fare proprie le caratteristiche più negative dell'altro sesso. Quasi come se Loach sentisse su di sé la differenza di approccio generazionale alle problematiche sociali le offre (grazie alla scrittura del suo più che fedele sceneggiatore Paul Laverty) uno specchio in cui riflettersi: l'anziano padre che, vedendola all'opera, non può non dirle: "Stiamo tornando ai vecchi tempi"? Ai vecchi tempi si usavano termini come sfruttamento, riduzione in schiavitù, proletariato. Oggi tutto è molti più soft. Il lavoro è 'interinale'. I contratti sono 'a termine'. Ma la realtà è ancora, dolorosamente quella.

MYmovies 2007 - Giancarlo Zappoli http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=49555

Se volete vedere un bel film, questo è davvero un capolavoro che toccherà il vostro animo, capendo in che società ci tocca vivere. Un tema che ci riguarda, soprattutto a noi giovani che abbiamo difficoltà a trovare un lavoro. La precarietà e la disoccupazione sono due temi che riguardano tutto il mondo anche li dove, pensiamo che le cose siano diverse da come le pensiamo. Buona visione kinoki... guardate questo film.

sabato 29 settembre 2007

01.18.08













Un film di Matt Reeves. Con Blake Lively, Mike Vogel, Lizzy Caplan, Michael Stahl-David, Odet Jasmin. Genere Azione, colore - Produzione USA 2008.
"Grande attesa per un film misterioso di cui si sa poco o nulla. I produttori badano bene a non svelare molto sulla trama ma c'è una certezza:: New York subirà un attacco devastante. Riuscirà a salvarsi"?

Un film apocalittico prodotto dall'autore di Lost: forze sconosciute assaltano New York!
New York subisce un attacco mostruoso che annienta l'intera città e sconvolge gli abitanti. Da dove proviene questa forza distruttiva?
my movies

Guardate l'anteprima del trailer 01.18.08, (il giorno del mio compleanno)
sul sito MyMovies.
http://www.mymovies.it/trailer/?id=54569
Un saluto a tutti voi kinoki...



giovedì 27 settembre 2007

Le Ragioni Dell'Aragosta - Sabina Guzzanti

Il nuovo Film di Sabina Guzzanti, tra critiche e complimenti.


Maurizio Porro Il Corriere della Sera
La simpatica Sabina Guzzanti dice che questa sua rimpatriata (falsa) tra i colleghi di «Avanzi», organizzata nel film per uno show (falso) per i pescatori sardi orfani di aragoste per i vip, è un (vero) reality, quindi un anti-reality radical. Nel senso che ciascuno dei comici del gruppo si espone a una (finta) confessione che poi necessariamente ha qualche parte di verità (come la scena di Cinzia Leone che parla della sua malattia), ma nell' insieme non si sa mai se credere o no, quanto e come. Ambiziosamente simpatico nel denunciare tutto e subito a partire dai quotidiani big, la vera domanda è quella che si pone in camerino la star prima della prima: avrà un senso continuare a far satira? La risposta intanto la sta dando Beppe Grillo, ma il match tra Vero e Finto organizzato dal clan Guzzanti vuole tutto e il contrario di tutto: la musica è finita ricordando la Fiat, la Sardegna e il sindacalista, le ansie e il narcisismo d' artista.


Roberta Ronconi Liberazione
Sono passati diversi anni dalla traumatica chiusura televisiva di Raiot , ma Sabina Guzzanti è ancora ossessionata dalle richieste del popolo: perché il mondo è così ingiusto? Cosa possiamo fare per cambiarlo? Perché cacciano te e Vespa no? Domande a cui la comica Sabina non sa che risposte dare, ma a cui allo stesso tempo non è capace di sottrarsi. Come quando le arriva la strana richiesta di aiuto da un gruppo di pescatori della Sardegna, precisamente di Su Pallosu, costa occidentale, che le chiedono di aiutarli sostenendo la causa dell'aragosta in estinzione. Guzzanti non sa dire di no: parte per Su Pallosu, studia il terreno, poi decide che la cosa migliore da fare per sostenere la causa dei pescatori e dei crostacei in estinzione è mettere su uno spettacolo in cui, tra uno scketch e l'altro, esporre le ragioni dei suddetti.

A mio modo è un bellissimo film che vi toccherà il vostro animo e la vostra coscenza italiana. Andate a vederlo se ancora non l'avete fatto.

venerdì 21 settembre 2007

WAY OUT WEST

Una delle più divertenti danze del west. Il film "Way Out West"interpretato dai due grandi e fantastici comici, Stan Lauren e Oliver Hardy( Stanlio e Ollio), si esibisco in una danza divertente davanti ad un saloon, caratteristico luogo d'incontro del far west. Il film girato nel 1936 dallo stesso Stan Lauren, verrà solo rilasciato dalla MGM nel 1937. Buon divertimento a tutti, vi lascio con questo ed unico comico ballo nel Far West. Un saluto da Brigante!

giovedì 20 settembre 2007

SICKO


Michael Moore colpisce ancora. Questa volta il suo bersaglio è il sistema sanitario statunitense che costringe migliaia e migliaia di persone a morte certa perché prive di un'assicurazione. Ma questo argomento non è che il prologo di Sicko perché in un breve arco di tempo l'attenzione si concentra su quelli che invece una copertura assicurativa ce l'hanno ma scoprono che le grandi e piccole società del settore escogitano qualsiasi strategia per evitare di pagare il dovuto. Moore conosce alla perfezione i meccanismi della denuncia e quando ci mostra persone rispedite a casa (con taxi pagato però) senza alcuna cura perchè non in grado di sostenere le spese di ricovero o un uomo che, essendosi tranciato falangi di due dita lavorando, ha dovuto scegliere quali farsi riattaccare e quali non sulla base del prezzo, colpisce il bersaglio. La situazione americana in materia ha superato il limite del sopportabile e l'accusa è precisa e circostanziata. Moore però mostra, ancora più che nei film precedenti, i suoi punti deboli. Non ama il contraddittorio se non per metterlo in ridicolo e in questa occasione ha deciso di escluderlo totalmente. Nessun dirigente delle Società di assicurazione compare nel documentario. Ciò che poi più colpisce è l'immagine da Alice nel Paese delle Meraviglie che ci propone delle società canadese, inglese e, in particolare, francese. In quei mondi tutto sembra essere perfetto e idilliaco in materia di assistenza medica. Sappiamo bene che non è così ma Moore non sa resistere alla tentazione di idealizzare rischiando così in realtà di indebolire un j'accuse assolutamente fondato. Quando fa scorrere sullo schermo con la grafica di Star Wars l'elenco delle malattie escluse da copertura assicurativa si ride ma lo si fa con l'amaro in bocca. Quando poi ci mostra i volontari che l'11 settembre 2001 si precipitarono a Ground Zero per aiutare nei soccorsi riportando malattie croniche che nessuno si preoccupa di aiutarli a curare non si ride più. Si pensa solo al cinismo e alla retorica della dirigenza di una grande nazione che 'usa' i propri veri eroi. Moore risponde a tutto ciò con il grottesco che gli è proprio. Subissato come tutti i suoi compatrioti da informazioni tranquillizzanti sul trattamento (anche dal punto di vista medico) dei detenuti di Guantanamo decide di portare i suoi volontari malati nella base americana per garantire loro le cure che l'Amministrazione Bush dichiara di prestare ai membri di Al Qaeda arrestati. Ovviamente non riesce nell'impresa e li fa curare dai medici di Cuba nelle cui farmacie un medicinale che negli States costa 120 dollari può essere acquistato per 50 centesimi. Questo lo ha fatto mettere sotto inchiesta per espatrio illegale e altre violazioni dell'embargo nei confronti di Cuba. È il tipo di clamore che il regista cercava? Forse sì. Forse no. Nonostante le esagerazioni di cui sopra resta però nello spettatore la sensazione che Moore creda profondamente alla frase di Tocqueville che inserisce nei titoli di coda: “La grandezza di un Paese si misura sulla sua capacità di porre rimedio ai propri errori".

Giancarlo Zappoli

WWW.mymovies.it

sabato 1 settembre 2007

Nel Vuoto



"Nel Vuoto" scritto e diretto da Enrico Michieletto, con le musiche di suo fratello Stefano Michieletto, prodotto dalla Michieletto Production in collaborazione con la N.U.C.T.( Nuova Università Del Cinema e della Televisione). Andrea Grossi, Gaia Piras e Luciana Da Silva Pedroso sono i protagonisti del cortometraggio.
Andrea, che ha da poco perduto la fidanzata (Giulia) in un incidente aereo, cerca rifugio dai fantasmi della città in un piccolo paese della campagna umbra.
Qui incontra Eva, che gestisce il bed and Breakfast dove alloggia. La morte di Giulia è per lui un fatto inaccettabile e questa scelta d'isolarsi si rivelerà ben presto un'arma molto pericolosa...
Nel Vuoto 2006, Enrico Michieletto
www.nelvuoto.com
www.myspace.com\enrico1981

Trailer di Domenico Carlo Pontevolpe

sabato 21 luglio 2007

I Bambini di Makoua

lunedì 16 luglio 2007

Smokin' Aces

domenica 8 luglio 2007

Spot Manifestazione Le Vie dell'Arte

Guardate lo spot della manifestazione delle vie dell'arte 2007 e ditemi cosa ne pensate kinoki!!!
Ciao a tutti aspetto vostre risposte!!!

martedì 19 giugno 2007

Transformers

"Il pianeta Cybertron, abitato da una strana generazione di robot Il futuro dell'umanità è messo a rischio dallo scontro tra due specie aliene".

Il futuro dell'umanità è messo a rischio dallo scontro tra due specie aliene.

Due specie aliene, gli Autobot e i Decepticon, si combattono tra di loro. La terra diventerà il terreno dello scontro tra i due nemici, mettendo a rischio il futuro dell'umanità. A più di vent'anni dalla nascita del marchio dei Transformers - la linea di giocattoli acquistata dal mercato statunitense per lanciare il cartone animato - e dal film d'animazione diretto nel 1986 da Nelson Shin, è in arrivo il primo lungometraggio "live" basato sui celebri robot trasformabili. Nella pellicola di Michael Bay la terra è al centro di una guerra intergalattica tra due fazioni di robot: i buoni, rappresentati dagli Autobot, e i loro nemici, i cattivi Decepticon. Riuscirà l'opera di Bay a rendere onore al mito? Per il momento sul progetto vige la più totale segretezza, nonostante siano stati postati su internet i primi trailer e le prime foto, ma l'idea della produzione è di creare una sorta di attesa famelica che verrà ripagata il prossimo 4 luglio, la data di uscita mondiale di Transformers. Nel frattempo il regista non si sbilancia dicendo che si tratta di un film magico, con una buona dose d'azione (d'altronde Bay ha incentrato tutta la sua carriera sugli action movies, da The Rock ad Armageddon, da Bad Boys I e II a The Island) anche se ammette che l'azione non lo interessa più. Ma Transformers è tutt'altra storia. "Quando un robot si trasforma alla velocità di 140 chilometri all'ora puoi fare qualunque cosa, cinematograficamente parlando" spiega. "Ci sono degli effetti speciali che abbiamo utilizzato e che non mostreremo neanche nelle pubblicità. Generalmente i trailer mostrano gran parte dei film, io e Steven (Spielberg, che lo produce, NdR) siamo d'accordo sul rivelare lo stretto necessario". E a proposito della società che cura gli effetti speciali? "La Industrial Light & Magic ha fatto centinaia di film ma non ho mai visto lo staff così preso da un progetto. Molti di loro erano dei patiti dei Tranformers e si sono davvero appassionati al lavoro, mettendo un'enorme energia in tutto quello che facevano". E non è finita, perché a pochi giorni dall'uscita del film nelle sale, i Transformers-maniaci potranno giocare con il videogame dedicato alla pellicola di Michael Bay, che arriverà nei negozi di giocattoli il prossimo 29 giugno.
Tirza Bonifazi Tognazzi
Qui sotto trovate il trailer del film TRANSFORMERS Uscita nelle sale: 28/06/2007