mercoledì 29 settembre 2010

Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides

Sarà il primo episodio dei pirati senza Gore Verbinski. Già da qualche mese il regista della trilogia disneyana aveva annunciato al produttore Jerry Bruckheimer la sua assenza a causa di altri progetti. Tocca quindi a Rob Marshall, regista di Chicago e Memoria di una geisha gestire la truppa delle navi corsare.Johnny Depp confermato a suon di dollari – 30 milioni? - nel ruolo di Jack Sparrow e al timone la compagnia stabile Jerry Bruckheimer Films già al comando nei primi tre episodi. Marshall è stato chiamato direttamente dall’attore protagonista e dal produttore che gli hanno offerto di lavorare a questo progetto. Al momento nulla pare definitivo però se tutto procederà senza intoppi le riprese del film potrebbero iniziare la prossima primavera per un’uscita in sala verso maggio 2011.Marshall subito entusiasta della proposta ha dichiarato di non soffrire di mal di mare, prerogativa basilare per dirigere il film con Johnny Depp. Si è detto pronto a saltare sulle barche anche se potrà seguire comodamente le riprese dai monitor sulla spiaggia.Nel quarto episodio Jack Sparrow si mette alla ricerca della fontana dell’eterna giovinezza facendo squadra con Capitan Barbarossa, interpretato da Geoffrey Rush, per sconfiggere nemici dai poteri sovrannaturali. Sembra invece sicura l’assenza sia di Orlando Bloom sia di Keira Knightley. Ai fan dei pirati non suona nuova la fontana dell’eterna giovinezza: è apparsa infatti alla fine del terzo capitolo e tornerà qui anche perché da poco Tim Powers, l’autore del romanzo On Stranger Tides ha avuto il via libera da parte del suo agente per parlare apertamente del progetto. La Disney infatti aveva già opzionato il suo racconto tre anni fa, ma solo ora la notizia è diventata pubblica.Marshall quindi si gode questa nuova prospettiva di lavoro conscio di essere arrivato al momento giusto e forse in grado anche di essere l’uomo giusto. Reduce dalla trasposizione fellinesca di Nine, non potrà che portare una vena surreale perfetta per la storia. In più Oren Aviv, capo di produzione della Disney ha lasciato intravedere la possibilità che questo sia l’inizio di una seconda trilogia.
Di Alessandro Berti MyMovies
Per vedere la traduzione del dialogo del trailer è meglio ingrandire la finestra.
Grazie a tutti voi Kinoki

sabato 10 aprile 2010

The Hobbit - Cinema 4D

Salve a tutti kinoki, è una notizia che ormai circola su ogni sito e blog, riviste e canali che parlano di cinema. L'era del 4D? Le parole di Guillermo Del Toro ci fanno saltare sulle poltrone, come fecero i fratelli Lumiere nel a marzo del 1985, con il loro cinematografo. Oggi Del Toro potrebbe essere paragonato a loro? I libri ci spiegano come il cinema ormai stia superando alcuni problemi come quello della realtà, sostituito con il cinema virtuale, ma non è la stessa cosa. E' come sapere la verità della nostra esistenza. Quindi davvero parole grosse, perchè il regista Del Toro dichiara che il cinema 3D è roba passata, che Avatar sia già chiuso nelle cineteche, insieme a "L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat" dei fratelli Lumiére. Cos'è il cinema 4D secondo Del Toro. Bene dalle recenti interviste, spiegherebbe che, il film sarà un colossal di due parti che arriverà nelle nostre sale cinematografiche il 2012. Si spera che arrivi anche nelle nostre e vi spiegherò il perchè dopo.
Il titolo del film è "The Hobbit" un prerequel del film "Il Signore degli anelli" di Peter Jacheson. Cosa cambia con il cinema 4d? Bene, in sala avremo un vero set cinematografico, un ritorno al teatro, dove stando seduti sulle nostre poltrone avremo la percezione di toccare, annusare, sentire, il film nella sua più totale essenza. Poltrone che si riscaldano quando ci troviamo di fronte a colate di lava e fuoco, gelo in sala se attraversiamo passi innevati e freddi, odori di Orchi, personaggi del film dall'odore putrido come la carne morta. I sensi quindi, entrano nel cinema, il cervello ancor di più stimolato, saranno gli interpreti del nuovo cinema di Del Toro. Solo due sensi prima erano sollecitati, ora aggiungeremo altri tre sensi e penso che questo sia un passo da gigante. Questo film avrà dei costi esorbitanti, inoltre i cinema, nel loro spazio totale, dovranno adattarsi al nuovo e creare delle modifiche che apportino queste nuove tecniche per darci le sensazioni che Del Toro ci promette. Si pensi che in Italia ancora non si è dotati di proiettori-lettori Dvd nei cinema. Quindi, noi come potremo assaporare il film di Del Toro? Sarà per noi una reliquia da scoprire dopo 10 anni, quando questo nuovo "Sensitive Cinema" avrà raggiunto ulteriori sviluppi e rivoluzioni? Noi aspettimo con ansia questo film, così potremo davvero decidere se il lavoro di Del Toro sarà pionieristico. Magari L'Expò di Milano potrebbe essere il trampolino di lanci per Del Toro, giusto per approfittare noi italiani di questo film nella sua totale completezza.
Altre notizie le aggiungerò in seguito, sperando in altre immagini e trailer da poter aggiungere sul blog. Ciao a tutti i Kinoki.
By Kinoki

venerdì 26 marzo 2010

Kill Bill vol.3

Cosa ci possiamo aspettare da un regista come Quentin Tarantino? E'così, Kill Bill Vol.3, le avventure sanguinose e splattere del regista Americano le rivedremo presto in questo film in cantiere. Il film che si inspira a molti film italiani e giapponesi, da quelli di Sergio Leone ai B Movie a i film dei samurai giapponesi "Lady Snowblood" di Toshita Fujita, un film ibrido pieno di emozioni e contaminazioni dei migliori registi del mondo. Il film che si presterà a girare sarà sicuramente sensazionale e pieno di emozioni come i primi due capitoli. Ma la cosa importante dalle dichiarazioni del regista rilasciate al programma "Parla con Me" della Dandini su Rai3, e che il film vive con il regista, da vita ai personaggi e alla storia come se tutto fosse reale. Una fantasia pazzesca per un regista davvero straordinario. Bene aggiungo il link per poter ascoltare le sue dichiarazioni e l'importante notizia fatta da Tarantino. Dobbiamo aspettare ancora due anni. Presto Tarantino non vediamo l'ora.
Cosa ci aspetterà?

mercoledì 27 gennaio 2010

27 Gennaio - Giornata della Memoria

Come meglio ricordare il 27 Gennaio, il giorno della Memoria. Io voglio ricordarlo con alcune scene tratte dal film di Roman Polasky "Il Pianista". Uno dei film che più ricorda il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Sono scene drammatiche, ma purtroppo vere, dove gli uomini hanno perso tutta la loro dignità. Questo video l'ho scelto per sensibilizzare il ricordo di colore che hanno dimenticato nell'oblio parole come la guerra, il razzismo, la violenza, termini che devono essere chiuse nei "Lager" delle menti più crudeli, che hanno portato alla distruzione dei popoli e che ancora oggi riecheggiano nella nostra società. Gli uomini devono parlare d'amore, libertà, fratellanza, dignità, giustizia, solo così il ricordo sarà più felice e lungo. Difronte a tale immagini non c'è che sperare in un mondo unito, fatto di comprensione e di lealtà, anche per coloro che non la pensano come me. Un minuto di silenzio per le vittime dell' OLOCAUSTO.

domenica 17 gennaio 2010

Attenti al nucleare in Basilicata





L’Italia spinge l’acceleratore per il ritorno al nucleare. L’attesa mappa dei siti, dove verranno realizzate le nuove centrali entro il 2020 (si parla di tre - quattro impianti), sarà pronta entro primavera. Lo annuncia Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo Economico, durante la trasmissione la Telefonata di Canale 5.In campo per ora, c’è il progetto guidato da una joint venture tra Enel e il colosso francese Edf (Sviluppo Nucleare Italia), per costruire quattro centrali nucleari di terza generazione avanzata, in grado di soddisfare circa il 10% del fabbisogno nazionale. Anche il colosso tedesco E.On sarebbe interessato allo sviluppo del nucleare in Italia, magari in partnership (si è fatto spesso il nome del colosso francese Suez - Gaz de France e dell’utility lombarda A2A), qualora, però, si verificassero le opportune condizioni di stabilità politica.
Tabella di marcia confermata anche da
Stefano Saglia, sotto segretario allo Sviluppo Economico. “Entro metà febbraio sarà pronta la mappa che escluderà i territori che non hanno una vocazione per ospitare le centrali. Le imprese che presenteranno i progetti ci diranno poi qual è il loro interesse e su quali territori, così entro primavera saremo in grado di conoscere meglio il programma e la sua configurazione”, ha spiegato a margine di un convegno a Milano, lunedì mattina, pressato dalle domande dei giornalisti. Entro il prossimo marzo, quindi, il ministero dell’Ambiente e la futura Agenzia nucleare, come annunciato a ottobre, potranno mettersi al lavoro per sottoporre alla Valutazione ambientale strategica (Vas) il nuovo programma atomico nazionale
Intanto, su internet in questi mesi si specula sulla futura locazione dei siti. E tornano alla ribalta la
vecchia mappa del nucleare del Cnen, voluta dal Governo Cossiga nel 1979, e il rapporto dell’Enea, del 2007, sulla vulnerabilità delle coste (con molta probabilità le centrali, che hanno bisogno di grandi quantità di acqua per completare il ciclo di raffreddamento, dovranno essere costruite in prossimità del mare o di un fiume). Le ha rispolverate l’associazione ambientalista Greenpeace lo scorso maggio, in chiave polemica. Ne parla, dopo pochi mesi, anche il Corriere della sera.
Stando alle mappe - che considerano vari rischi, tra cui quello sismico - le future centrali potrebbero essere collocate: al Nord, nelle macro aree attorno al delta del Po e dell’Adige, nel tratto di costa tra Veneto e Friuli, nel Pavese e nel Vercellese. Al Centro, nell’isola di Pianosa in Toscana e nei territori tra la Maremma e l’alto Lazio, ossia le zone costiere di Cecina, di Piombino-Follonica, di Grosseto, di Albinia e la zona costiera in prossimità di Montalto di Castro. Al Sud, lungo la costa tra Molise e Puglia, nel golfo di Manfredonia e nelle aree costiere tra Brindisi, Lecce e Taranto; lungo il litorale della Basilicata e di alcune zone ioniche della costa calabra; nelle aree del Garigliano e del Sele in Campania. Zone idonee anche sulle due principali isole: alcuni tratti della costa meridionale della Sicilia e altri in Sardegna, in particolare alcune zone costiere di Ogliastra, della provincia di Nuoro e di Cagliari.
Insomma, gli italiani dovranno attendere ancora quattro o cinque mesi, per sapere dove e come rinascerà il nucleare nel nostro paese, tenuta del
Governo permettendo. L’unico ostacolo alla rinascita di questa forma di energia, infatti, è proprio la mancata continuità di intenti tra i vari Governi. Lo ha ricordato Bruno D’Onghia, presidente di Edf Italia, alcune settimane fa durante una conferenza a Palazzo Mezzanotte, a Milano: “Il paese deve avere la consapevolezza che con il nucleare si prende un impegno per almeno 100 anni, tra tempo necessario per progetti, costruzione e vita sempre più lunga delle centrali. Il nucleare è una tecnologia che non tollera cambi di strategia o ripensamenti al ritmo dell’alternanza politica”.
Da Panorama.it