martedì 21 aprile 2009

Focaccia Blues


Un film di Nico Cirasola. Con Dante Marmone, Luca Cirasola, Tiziana Schiavarelli, Renzo Arbore, Lino Banfi.
«continua

Commedia, - Italia 2009. data uscita 17/04/2009.
Attorno alla vera storia della "focaccia che si mangiò l'hamburger", ovvero l'impresa di un forno di Altamura che nel 2002 fece chiudere un McDonald's a suon di pizza, pane e focacce, lievitano tante vicende parallele. In costante disequilibrio tra finzione e realtà, assistiamo al resoconto delle tante anime altamurane protagoniste e testimoni della vicenda, al viaggio in America del giornalista Onofrio Pepe, intento ad esportare la focaccia pugliese nella culla del fast food, alla fiaba romantica di un fruttivendolo innamorato e della bella del paese sedotta da uno straniero alla guida di una sgargiante Corvette gialla. All'interno di queste cornici si innestano vari siparietti comico-nostalgici animati da Renzo Arbore e Lino Banfi o da ospiti d'eccezione come Nichi Vendola e Michele Placido.
Al secondo blues della sua carriera (dopo Albània Blues), il regista Nico Cirasola adatta il mood nostalgico e "sudista" dei canti dei neri d'America ad un conviviale contrappunto tra fantasia e documentario. I vari percorsi narrativi del film sono infatti altrettante gradazioni tra il vero e il falso: in mezzo al rigoroso stile documentaristico delle testimonianze degli altamurani (questori e carabinieri compresi) e all'operetta morale che ci accompagna al ritmo di tarantella in una Murgia a tinte forti, stanno infatti la surreale impresa "più vera della finzione" di Onofrio Pepe fra i fast food di New York e l'università dell'hamburger di Chicago, e le schermaglie comiche "più false della realtà" di Banfi e Arbore nella parte di loro stessi.
Richiamando alla mente, sempre con un prospettiva umoristica, sia i "profils paysans" di Raymond Depardon che la "realtà fantasticata" di Sergio Citti, e lavorando molto di improvvisazione e spontaneità, Cirasola riesce così a costruire un'opera sfaccettata, eterogenea e aritmica nell'intreccio, eppure straordinariamente genuina e omogenea nella forma. Anche da un punto di vista estetico, sfruttando un'interessante combinazione di formato digitale in alta definizione con ottiche da cinepresa 35mm, Focaccia Blues è un tentativo di amalgamare discorsi apparentemente oppositivi. Non c'è solo la focaccia che si mangia l'hamburger o il documentario che invade la finzione, ma anche il locale che soppianta il globale e la tradizione che vince sull'omologazione, in un trionfo di concetti nati da parole che si mangiano l'una con l'altra, o meglio, che scivolano l'una sull'altra ("glocalizzazione", "slow food" "docu-fiction").
Nel tentativo di essere opera sincretica e "antifonale", il film di Cirasola probabilmente manca di un'ottica realmente global e in alcuni momenti il suo elogio della tradizione e della semplicità tende quasi al lirismo arcadico. Eppure, soprattutto come docu-fiction, genere ancora altamente sperimentale soprattutto nel nostro paese, l'impasto di Cirasola è un composto di vari ingredienti gustoso e assolutamente non indigesto, semplice nell’ideologia ma tutt’altro che pedestre nel linguaggio.

Sky cancella "Shooting Silvio", è polemica


MILANO - Sky cancella la replica di «Shooting Silvio», il film del giovane regista abruzzese Berardo Carboni che racconta di un giovane scrittore di norme Kurtz che decide di uccidere Silvio Berlusconi. Il lungometraggio era stato mandato in onda in prima visione televisiva dall’emittente satellitare di Murdoch la sera di Pasquetta in prime time suscitando la reazione indignata del Pdl che ha definito il film come «un inno alla violenza».

PALINSESTO MODIFICATO - Nel palinsesto dell’emittente satellitare erano previste altre repliche, una lunedì pomeriggio alle 17 e l’altra il 25 aprile. La contestata pellicola tuttavia non è andata in onda: al suo posto un film americano di cui Sky non fornisce il titolo nel tradizionale sottopancia. Shiacciando il tasto del telecomando «i», quello che fa comparire in sovraimpressione una breve descrizione di quello che sta andando in onda, compariva il titolo della «vecchia» programmazione che prevedeva appunto «Shooting Silvio». Segno, probabilmente, che la modifica di palinsesto è stata decisa all'ultimo momento.

«VITA: PERCHE' IL CAMBIO?» - La decisione è stata commentata a breve distanza dal cambio di programma dal senatore del Pd, Vincenzo Vita, che è anche membro della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai: «Come mai Sky ha cancellato le repliche di "Shooting Silvio" - si chiede -? Forse l’onda lunga della richiesta della destra è arrivata a buon fine?».

IL REGISTA: «SONO ALLIBITO» - Non se la sente di parlare di censura, ma per Berardo Carboni, autore della pellicola, la cancellazione dal palinsesto è «un fatto grave»". Il regista si dice «allibito» per quanto accaduto: «Non è una censura perché è una scelta libera di Sky ma è il segno di un potere immanente. Sono allibito e preoccupato se questo potere tocca anche Sky che è stata l’unica tv che negli ultimi anni ha dato visibilità a registi giovani e indipendenti e, insieme al Ministero della Cultura, ha di fatto consentito la sopravvivenza del cinema giovane». Nonostante ciò, il giovane regista si dice "ottimista": "Quanto accaduto dimostra che esiste un controllo ampio e diffuso" dell’informazione e della televisione "e che spesso non si fanno delle cose perché si ha paura. Io non rifarei "Shooting Silvio" ora, ma sono orgoglioso di averlo fatto allora e spero di riuscire a fare ancora. Anzi, ne sono convinto: io riesco a esprimermi. Credo in un futuro di libertà». Ciò che tuttavia lo lascia più "allibito", spiega Carboni, è il fatto che «il film sia stato bloccato non per quello di cui tratta ma perché non era opportuno mandarlo in onda in questi momenti delicati dopo il terremoto in Abruzzo. Ma io mi chiedo: in un paese in cui vanno in onda solo reality e spazzatura come ’La Fattoria’ che non aiutano certo a pensare ma educano una generazione di tronisti, è di cattivo gusto solo un film come il mio che invece invita alla riflessione?».
Fonte il Corriere Della Sera

venerdì 3 aprile 2009

I segreti di Guantanamo


"INSIDE: GUANTANAMO" sarà trasmesso il 5 aprile alle 21 su National Geographic Channel (canale 402 di Sky), tre settimane in un carcere di massima sicurezza che si trova a Cuba. Il documentario del National Geographic tradotto in 34 lingue svelerà i segreti di questo "famoso braccio di ferro".
Il presidente degli U.S.A. ha previsto la chiusura del carcere di Guantanamo entro il 2010, ed è per questo che il National Geografich in "opera di una memoria storica" entra con le sue telecamere all'interno del carcere.
Charles Swift, ex ufficiale di Marina e difensore di Salim Ahmed Hamdan, afgano rinchiuso sull'isola perché indicato come l'autista di Bin Laden: "Guantanamo è stata e resta lo specchio di quel che è stata l'America in questi anni". La Corte Suprema ha chiesto che non se ne cancelli la traccia, perché futura "body of evidence", prova processuale nei giudizi civili o penali a chi ne dovesse essere chiamato a rispondere come responsabile. "X-Ray", il primo campo da cui tutto cominciò nel gennaio del 2002, è dunque oggi una distesa di gabbie abbandonate, infestate dalla gramigna. Un monumento silente all'inizio di quella Storia. I bracci di acciaio e cemento dove oggi restano 240 prigionieri e che di quella Storia sono l'approdo, un monumento lo saranno presto. Anche se di loro, con la memoria di chi li ha abitati, resteranno ora due ore di immagini.

giovedì 2 aprile 2009

OroNero

Presentato a Matera Oronero
per promuovere la Basilicata


MATERA - Un film «per promuovere la Basilicata e le sue risorse», a cominciare da quelle turistiche: con questo obiettivo, il regista Geo Coretti ha presentato oggi a Matera, ai giornalisti, il film Oronero, prodotto da Bluvideo. Il lavoro sarà programmato per 10 giorni prima di essere proiettato in altre città e sarà accompagnato il 3 aprile, data di presentazione al pubblico, da iniziative promozionali come la distribuzione di uova di cioccolato per i bambini e dalla presenza della banda musicale di Salandra (Matera). Per l'occasione saranno presenti attori e quanti hanno collaborato alla lavorazione del film, girato l’estate scorsa in diverse località del Materano. La pellicola ha una durata di cento minuti con musiche di Francesco Paolicelli. Protagonisti del film sono Maurizio Nicolosi, nei panni di un sacerdote “Don Cleto”, Maria Pia Autorino, investigatrice privata, e il materano Nando Irene nel ruolo del boss pugliese “Scannagatta”. Il film ruota intorno al tema del petrolio, l’oro nero, ai luoghi di ritrovamento, ai problemi, agli interessi, alle aspettative che desta tra i singoli e per il territorio. Nel cast anche i materani Giancarlo Fontana e Uccio Mastrosabato, alle prese con una eredità (l'oro nero) che li porta al centro di situazioni paradossali ed esilaranti.

Gazzetta del Mezzogiorno