venerdì 23 gennaio 2009

Oscar 2009 - Benjamin Button 13 nominetion


Risultato straordinario per il film "Benjamin Button", ha ricevuto 13 nominetion un record. Il film di David Fincher ha sorpreso tutti, grazie anche ad un cast eccezionale formato da Brad Pitt, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Julia Ormond. Il film racconta di un uomo che ringiovanisce invece di invecchiare. Grazie alle nuove tecnologie grafiche (Motion Capture e maschere Grafiche) si è potuto realizzare uno straordinario film tratto a un breve racconto di Francis Scott Fitzgerald del 1922.
Seguono Millionarie con 10 candidature e 8 nomination per il Cavaliere Oscuro sequel di Batman. Interessante la nomination per l'attore scomparso di questo film, si tratta di Heath Ledger, morto un anno fa all'età di 28. Si candida per il premio miglior attore non protagonista. Di seguito gli altri film che sono in concorso per gli Oscar 2009:

ATTORE PROTAGONISTA - Questa la cinquina dei candidati a miglior attore protagonista: Brad Pitt («Il curioso caso di Benjamin Button»), Sean Penn («Milk»), Mickey Rourke («The Wrestler», Leone d'oro a Venezia), Frank Langella («Il duello»), Richard Jenkins («L'ospite inatteso»).

ATTRICE PROTAGONISTA - Il titolo di miglior attrice protagonista sarà conteso tra Meryl Streep («Il dubbio»), Kate Winslet («The Reader»), Anne Hathaway («Rachel sta per sposarsi»), Angelina Jolie («Changeling») e Melissa Leo («Frozen River»). Meryl Streep, 59 anni, detiene il record di tutti i tempi di candidature, 14, e ha conquistato la quindicesima; la Winslet porta il suo totale a sei.

ATTRICE NON PROTAGONISTA - Per il titolo di miglior attrice non protagonista sono state scelte: Amy Adams («Il dubbio»), Penelope Cruz («Vicky Cristina Barcelona»), Viola Davis («Il dubbio»), Taraji P. Henson («Il curioso caso di Benjamin Button») e Marisa Tomei («The Wrestler»).

MIGLIOR REGIA - Queste le nomination per la miglior regia: Danny Boyle («The Millionaire»), David Fincher («Il curioso caso di Benjamin Button»), Ron Howard («Il duello»), Stephen Daldry («The Reader»), Gus Van Sant («Milk»).

FILM STRANIERO - Nessun italiano nelle nomination come miglior film straniero: ci sono «La classe» (Francia), «Valzer con Bashir» (Israele), «Departures» (Giappone), «Revanche» (Austria), «La banda Baader-Meinhof» (Germania). Nessun riconoscimento dunque per «Sette Anime» di Gabriele Muccino, unica opera italiana che aspirava agli Oscar. Essendo girato negli Usa in lingua inglese, avrebbe potuto concorrere in qualunque categoria. Escluso anche Will Smith, protagonista per la seconda volta di una pellicola di Muccino dopo «La ricerca della felicità».

SCENEGGIATURA - Queste le candidature per la migliore sceneggiatura originale: Courtney Hunt («Frozen River»), Mike Leigh («Happy Go Lucky»), Martin McDonagh («In Bruges»), Dustin Lance Black («Milk»), Andrew Stanton, Jim Reardon, Pete Docter («Wall-E»). E per la migliore sceneggiatura adattata: Eric Roth, Robin Swicord («Il curioso caso di Benjamin Button»), John Patrick Shanley («Il dubbio»), Peter Morgan («Il duello»), David Hare («The Reader»), Simon Beaufoy («The Millionaire»).

martedì 13 gennaio 2009

Golden Globe 2009 - Valzer con Bashir vince su Gomorra


Vincitori del Golden Globes 2009

Salve ragazzi il nostro tanto e aspettato premio per Gomorra di Matteo Garrone (tratto dal romanzo di Roberto Saviano) non è arrivato. E' stato Valzer con Bashir di Ari Folman a vincere il Golden Globe 2009 come miglior film straniero. Il film di Matteo Garrone sarà stato penalizzato dalle vicende giudiziare che ha coinvolto alcuni degli attori del film Gomorra. Valzer con Bashir merita questo premio, un film originale che riprende lo stile di Richard Linklater nel suo primo film ad animazione Waking Life (2001), interpretato con attori reali e seguito con A Scanner Darkley (Un oscuro scrutare 2006), interpretato da keanu Reeves e la bellissima Winona Ryder. Da non perdere. Il tema che attraversa questo film d'animazione è la guerra che sta coinvolgendo il medio-oriente, Israele e i popoli della Palestina e del Libano. Quindi tema attualissimo che avrà sicuramente convinto la giuria all' 'assegnazione del premio. Buona visione a tutti.
A seguire troverete gli altri vincitori dei Golden Globe.


Colin Farrell (Miglior attore in un film brillante per In Bruges - La coscienza dell'assassino)
Sally Hawkins (Miglior attrice in un film brillante per La felicità porta fortuna - Happy Go Lucky)
Kate Winslet (Miglior attrice in un film drammatico per Revolutionary Road)
Mickey Rourke (Miglior attore in un film drammatico per The Wrestler)
Danny Boyle (Miglior regia per The Millionaire)
Heath Ledger (Miglior attore non protagonista per Il cavaliere oscuro)
Kate Winslet (Miglior attrice non protagonista per The Reader)
Simon Beaufoy (Miglior sceneggiatura per The Millionaire)
The Millionaire (Miglior colonna sonora originale)
The Wrestler (Miglior canzone)
Valzer con Bashir (Miglior film straniero)
WALL•E (Miglior film d'animazione)
Vicky Cristina Barcelona (Miglior film brillante)
The Millionaire (Miglior film drammatico)

lunedì 5 gennaio 2009

Watchmen Attesissimo



Un action movie di fanta politica! In un'ipotetica America, in cui Richard Nixon è ancora al potere, si fronteggiano i blocchi contrapposti USA e URSS.
Watchmen è una complessa ed appassionante storia ambientata in un'ipotetica America in cui Richard Nixon è ancora al potere, dove si fronteggiano i blocchi contrapposti USA/URSS: il mondo è sull'orlo di una guerra nucleare e un gruppo di supereroi del passato, ormai invecchiati e disillusi, si scontra con la realtà di un mondo molto diverso da quello in cui avevano vissuto i loro giorni di gloria.

MYmovies 2009

Un matrimonio all'inglese * * * *

Titolo originale Easy Virtue. Commedia, durata 96 min. - Gran Bretagna 2008. - Eagle Pictures data uscita 09/01/2009.

Il giovane John Witthaker s’innamora perdutamente di un’elegante e indipendente americana di nome Larita e la sposa. Viene quindi il momento di presentarla alla famiglia, che vive imbalsamata e preda dei debiti in una splendida villa della campagna inglese. Nonostante Larita faccia buon viso a cattivo gioco, è presto chiaro che la suocera non può vederla e che anche le sorelle di John sono più che mai diffidenti nei suoi confronti. Lo stesso non si può dire, invece, del capofamiglia, un uomo che la guerra ha reso allergico all’ipocrisia ma non insensibile all’intelligenza e all’ironia involontaria.
Stephan Elliott, regista del fortunato Priscilla, la regina del deserto e dell’incompreso The Eye, torna sullo schermo dopo dieci anni di latitanza con Easy Virtue, eccellente operazione d’adattamento della pièce omonima del commediografo Noel Coward, che in passato aveva già conquistato Alfred Hitchcock (Fragile virtù).
Se la storia poggia su un conflitto di civiltà canonico, tra vecchio e nuovo mondo, le tinte con cui l’autore inscena tale confronto sono deliziosamente originali e sembrano ricalcare l’aforisma di Wilde per cui gli inglesi “oggigiorno” hanno veramente tutto in comune con gli americani, tranne, naturalmente, la lingua.
Jessica Biel è l’indossatrice ideale dei panni della volitiva Larita, inetta nella nobile arte della sopportazione forzata e interprete dai tempi comici perfetti; Ben Barnes è il maritino plasmabile e naïve; Kristin Scott Thomas e Colin Firth, signori e suoceri, sono il re e la regina della risata a denti stretti. Ma il film non si riduce allo sfoggio di wit né alla rivisitazione in chiave più che mai dinamica dei topoi dell’irriverenza a corte (dalla preoccupazione patologica per l’animale domestico alla complicità fisiologica della servitù nel misfatto) ma si addentra, armato di una sottile lama di coltello, ad esplorare le conseguenze più intime di una lotta senza fine tra presente e passato all’interno della coscienza stessa di Larita e va sondando il prezzo e il gusto della libertà, anche e soprattutto in amore.
Con Easy Virtue il regista australiano si cala in un’epoca passata con il passo curioso e spedito della contemporaneità, ma senza per questo farne un’operetta pop, anzi lucidando il jazz sul grammofono perché possiamo ricordarci d’un tratto di tutta l’energia e l’afflato di ribellione che già contiene.
Nel bel mezzo dell’eccentricità apparente di Larita, che prende parte alla caccia alla volpe a cavallo di una moto, e dell’eccentricità reale di una caccia alla volpe punto e basta, Elliot non è certo tipo da sottrarsi alla gara di anticonformismo per nascondersi dietro una regia trasparente. Un tocco di musical, un profumo di bordello francese, una palla di biliardo ed ecco inscenata una lezione di stile, con tanto di approfondimento sull’inquadratura sardonica.